Si sa, l’opera è di casa a Napoli, presso il teatro S. Carlo. Una però va in scena nell’aula 216, gremita di gente juventina a dispetto dei media, distratti questa volta dall’impresa della squadra nerazzurra che in serata avrebbe superato gli ottavi di finale di Champions League ai danni del Bayern. Che può saperne Giuliano Ferrara, che per la sua striscia quotidiana ha preteso il titolo di "Radio Londra"? Giorno 15 marzo 2011, noi rancorosi ci siamo stretti ancora una volta intorno ai forum. Come hanno fatto i nostri padri un tempo intorno alla radio. Incollati ai pc per le trascrizioni delle deposizioni che sono state messe in atto dai testimoni chiamati a deporre “dall’avvocato dello Stato” al processo di Napoli. Stato che appena celebrato il suo 150° compleanno tra mille polemiche delle quali noi stessi, senza rendercene conto, siamo testimonianza viva. A guisa di moderni Carbonari cibernauti.
Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno
e tutto gli appartiene. (Franco Battiato) Nella fiera delle sensazioni e considerazioni continuamente smentite e rimesse in discussione, una mia. Dopo aver letto e riletto il copione scritto in un’aula di tribunale e non dalla mente fervida di un autore di libretti da opera buffa, non riesco ancora a smaltire il vuoto che mi gira intorno, come fossi atterrata da una di quelle astronavi ancorate al suolo e travestite da ballerine che con adolescenziale slancio cavalcavamo da ragazzi e non paga del mio giro nel luna park della menzogna e dell’inganno, mi fossi infilata di soppiatto in una di quelle salette tappezzate di specchi che allungando e stringendo e accorciando e ingrassando le forme stravolgono tutto il senso della realtà. La nausea è sempre la stessa, quella della primavera-estate del 2006. Solo non è più percezione, ma certezza: per cinque anni sono stata presa in giro e imbrogliata come tifosa della Juventus e come cittadina italiana.
Il memoriale di Facchetti -
“A maggioranza il collegio decide di non acquisire gli appunti, che del resto hanno un valore probatorio molto molto scarso”. Queste le parole della Giudice Casoria con le quali viene liquidato il “memoriale” di Giacinto Facchetti, presentato a sostegno delle dichiarazioni del figlio Gianfelice. Durante il controinterrogatorio dell’avvocato Prioreschi viene chiesto al giovane se gli appunti del padre costituissero ragionamenti o riscontri e viene risposto che si tratta di ragionamenti dello scomparso. Prioreschi:
“Lei è un testimone de relato di suo padre defunto, che a sua volta è de relato di Nucini” . Del resto, quando durante il controinterrogatorio di Gallinelli si insiste sulla figura di Nucini e sui rapporti con Facchetti, la giudice Casoria ribadisce il concetto:
“Avvocato Gallinelli non insista sulle conoscenze tra il teste e Nucini. Se parliamo di rilevanza non dovevamo fare alcuna domanda a questo teste, sta riferendo de relato di un morto che era già morto”. A questo non è dato sapere se Narducci e Capuano avevano pensato, come non possiamo dedurre se si fossero resi conto che l’assenza della firma dell’autore in calce agli appunti avrebbe rappresentato un motivo in più perché non potesse essere acquisito agli atti del processo. Il PM Capuano tuttavia ha ritenuto di dover fare richiesta al termine dell’udienza di una perizia calligrafica almeno sulla prima pagina del memoriale, ricevendo dall’avvocato Prioreschi il sarcastico commento:
“Ma come si fa, come si fa a chiedere una perizia grafica di un documento che non è stato ammesso al fascicolo del dibattimento. Non esiste! Allora se la facesse per conto suo il PM. E' un documento che processualmente non esiste e gli facciamo la perizia?” .
L’amico Moggi - A metà della deposizione del teste più atteso della giornata, l’ex arbitro Danilo Nucini, ha luogo la deposizione di Zamparini, che non può trattenersi a lungo a causa di una visita medica. La sua testimonianza riguarda l’oggetto di una trasmissione radiofonica dello scorso 19 aprile, nella quale aveva rilasciato delle dichiarazioni in merito a un incontro con Moggi nel corso del quale quest’ultimo avrebbe fatto una telefonata per ottenere la designazione dell’arbitro Rizzoli per la partita che il turno successivo di campionato avrebbe giocato il Palermo. Naturalmente il tema dei sorteggi truccati è stato già trattato nel corso del processo con dovizia di particolari e testimonianze dei giornalisti e dei notai che vi presero parte. Una sentenza della Corte d’Appello del Tribunale di Roma ha smentito nel 2007 che i sorteggi fossero truccati. Zamparini non è in grado di collocare nel tempo la telefonata di Moggi, ragione per la quale non si può risalire alla questione se avvenne prima o dopo che il sorteggio era stato effettuato. L’accusa è per Moggi di avere rapporti con i designatori. In quella occasione il sorteggio, come ha depositato a verbale l’avvocato Prioreschi, fu invece effettuato davanti al notaio Ioli da Manfredi Martino, già testimone dell’accusa con i suoi sospetti sui colpi di tosse dei designatori. Particolare curioso è che Zamparini dica durante la deposizione
“l’amico Moggi”, mentre durante l’intervista a Radio Radio si era curato di affermare che non era suo amico. Ammette anche di aver rilasciato quell’intervista perché contrariato dal fatto che Moggi avesse dichiarato che il suo DS Foschi si era intrattenuto in conversazioni telefoniche con i designatori. Non risparmia una stoccata a Tuttosport, reo di aver messo in dubbio la veridicità del suo racconto.
Non c’è niente da ridere, qui c’è gente che è imputata per niente – Lo ha detto l’avvocato Prioreschi durante il controinterrogatorio dell’ex arbitro Danilo Nucini. La sua deposizione è stata tutto un programma. Un programma venuto male. Il cavallo di Troia del sistema Moggi si è reso protagonista di reticenze e ritrosie, reagendo alle domande con risate beffarde, mezze risposte, battute che gli sono costate qualche ammonizione da parte della Giudice Casoria, che a un certo punto lo ha apostrofato con un chiaro:
“Lei si sta squalificando come teste” . A dire il vero, si è squalificato anche Narducci, giocandosi la carta di questo testimone sulla cui attendibilità grava da tempo il sospetto. Nucini nicchia ancora, dimentica, ritrova la memoria, rispolvera anche lui degli appunti, si confonde sugli orari degli incontri e con una battuta sarcastica e fuori luogo cita Marconi e Garibaldi. La tensione sale.
“Avrebbe dovuto farle lei queste domande, lo sa bene quante versioni ha dato sul fatto”, Prioreschi redarguisce Narducci. Non ha torto, il teste
“sui fatti cade sempre”. Tornando alle solite percezioni e considerazioni. Si tira indietro, rifiutando il ruolo di “pentito” di un sistema che avrebbe malamente denunciato. Ruolo che Narducci ha tentato di cucirgli addosso in questo processo. Parla al plurale, riferendosi alla sua amicizia e cooperazione con Facchetti, non vuole andare oltre per non turbarne il ricordo. “E’ stato reticente per la memoria di Facchetti”, dice la Casoria. Ma questa scusa non regge per le dichiarazioni rilasciate a suo tempo nel 2003, quando l’ex giocatore interista aveva davanti ancora tre anni di vita. E il bandolo della matassa rimane imprigionato nella richiesta avanzata già da un anno e mezzo della copia del fascicolo della Boccassini da parte dell’avvocato Gallinelli. La domanda è la stessa che andrebbe posta a Zamparini. Perché in presenza di informazioni su qualche cosa di illecito che accadeva nel mondo del calcio non si fece denuncia alla FIGC? Era obbligatorio. Le cose si complicano ulteriormente. Nucini ebbe dei colloqui per ottenere un posto in banca. La ricompensa per il cavallo di Troia? La Morescanti si sente presa in giro. L’avvocato Trofino chiede delle precisazioni sull’incontro al Concord, ma Nucini non conferma l’orario e non ammette nemmeno di aver preso l’ascensore per salire al terzo piano, dove sarebbe stata ubicata la stanza nella quale lo aspettava Moggi. Il quale spontaneamente dichiara che non avrebbe avuto motivo di fissare appuntamenti sconvenienti in un luogo pubblico e noto per ospitare i giocatori della Juventus, quando a pochi passi c’era la sua stessa abitazione privata alla quale accedere comodamente dal garage.
L’udienza è tolta. Il 25 marzo si decide in merito alla ricusazione presentata contro la Giudice Casoria. Il suo trasferimento eventuale a causa del procedimento disciplinare a suo carico si discuterà giorno 8 aprile dinanzi al CSM. Il processo breve e la prescrizione sono una spada di Damocle su questo processo. Nucini dice di avere la coscienza a posto. L’avvocato Prioreschi risponde:
“Mi arrendo”. Non adesso. Abbiamo bisogno di tempo. Abbiamo bisogno di risposte.
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