Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
LAZIO
Sabato 30/03/24 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di F. DEL RE del 08/01/2015 08:24:21
Guida: stavolta se l'è sentita

 

Antonio Conte: "Tutti hanno visto gli episodi e non e' la prima volta; noi usiamo sempre il fair play. Oggi le cose sono andate un po' oltre; accetto che mi si dica: ho sbagliato, non ho visto; non che mi si dica: non me la sono sentita, come ha fatto l'arbitro Guida. L'assistente d'area Romeo e il guardalinee hanno detto che era rigore, da allenatore e uomo di calcio non l'accetto. Si può sbagliare a fischiare a favore o contro, non dire: non me la sono sentita".

Stavolta se l'è sentita. Se in quel famigerato Juventus-Genoa 1-1 della stagione 2012/2013 non se la sentì di assegnare un rigore netto ed evidente alla Juventus, stavolta l'arbitro Guida ha preso il coraggio a quattro mani ed ha deciso di sentirsela: il tiro di Astori per lui era entrato. Due aspetti sono, diciamo così, coerenti confrontando gli episodi delle due partite: in entrambe Guida ha preso una decisione che ha danneggiato la Juventus ed in entrambe lo ha fatto smentendo il proprio assistente d'area, Romeo allo Juventus Stadium, Maresca al Friuli. Rispetto alla partita di due stagioni fa Guida se l'è sentita anche di negare un rigore apparso nettissimo a favore dei bianconeri friulani. Questo tanto per la precisione. Cosa possiamo imparare, quindi, da questa partita? Cosa possiamo capire se mettiamo nel calderone anche un paio di errori dell'arbitro Banti in Juventus-Inter? Tante cose, direi.

La prima è che se ragionassimo per similitudine come i romanisti, oggi dovremmo scatenare un putiferio, in quanto avremmo dovuto avere una Juve a +6 dalla Roma, anziché a +1 come recita la classifica del campo; ma siccome, grazie a Dio, romanisti non siamo passiamo al secondo aspetto: abbiamo imparato che Guida è un arbitro estremamente scarso e condizionabile, sicuramente non perché un qualsivoglia dirigente romanista, o napoletano ai tempi dei fatti dello Juventus Stadium, gli abbia mai regalato fantasmagoriche e mai attribuite SIM svizzere, ma perché l'implacabile, tambureggiante fuoco delle polemiche post Juventus-Roma di quest'anno ha lasciato il segno su una categoria che sa benissimo che certi errori se commessi contro la Juventus, o a favore delle sue dirette avversarie, hanno un peso, se commessi al contrario, invece, hanno ben altro peso. Guida non è un corrotto, né un antijuventino; Guida è umano, è consapevole che si può galleggiare in un mare di squali solo se riesce ad evitarli sapientemente, un arbitro che sbaglia, smentendo a volte i suoi collaboratori che sono stati designati e pagati per dargli un aiuto tecnico determinante, come disse Romeo a suo tempo: "Gli arbitri di porta? Sono utilissimi, anche se l’ultima parola spetta sempre all’arbitro, come in Juve-Genoa della passata stagione. In quell’occasione ho urlato a Guida nell’auricolare che era rigore, ma lui ha deciso diversamente”. E sarà forse per questa sua attitudine che Maresca, nel caso del fallo da rigore di Emanuelson, "non se l'è sentita" di segnalarlo al suo superiore, tanto non lo aveva fischiato, né avrebbe cambiato idea.

La terza è che in Italia ormai coerenza e correttezza sono parole introvabili persino sui vocabolari della lingua italiana, come lo è il concetto di evidenza lampante, perché è evidentemente lampante che l'addizionale Maresca fosse perfettamente in linea coi pali della porta per valutare che la palla, come dimostrano le uniche immagini correttamente consultabili, ovvero quelle prese dalla telecamera posta in asse con gli stessi, non fosse entrata tutta in porta; perché sarebbe cosa da persone coerenti e corrette ammettere che sì, stavolta le vicende di campo hanno favorito nettamente la Roma e danneggiato pesantemente la Juventus; sarebbe, ma non lo è se l'allenatore della Roma, di fronte all'evidenza, ci vuol raccontare due balle grosse come case, ovvero che la palla sia entrata e che Emanuelson non commetta fallo su Kone, blaterando di un fantomatico, inesistente primo tocco della palla da parte del terzino olandese. Siamo di fronte alla negazione della realtà, come successe anche dopo Juve-Roma, quando il rigore su Marchisio, con annessa espulsione di Holebas, venne dimenticato dal francese de Roma, come venne dimenticato, sempre dar coatto dei Pirenei, che il rigore su Totti fosse nato da una punizione, con annessa ammonizione di Chiellini, del tutto inventata e che anche sulla dinamica del rigore stesso ci fossero molti dubbi su chi fra lo sgrammaticato pupone e Lichtsteiner avesse commesso fallo per primo, come venne dimenticata la norma sul fuorigioco passivo, per la quale il gol di Bonucci va considerato regolare.

Siamo di fronte a qualcosa di peggio, forse, della assoluta mancanza di coerenza e di correttezza: siamo di fronte anche alla sfrontatezza di un potere, vero o ritenuto tale da chi ne esercita il diritto attraverso pressioni indebite e prolungate, che trasforma un errore arbitrale in un furto o in una cosa legittima alla bisogna, secondo necessità e convenienza. E' un malcostume tutto italiano al quale gli allenatori stranieri, tutti, da Mourinho a Garcia, passando per Benitez, si sono purtroppo adeguati. E' come entrare con lo smoking nella stalla del maiale: a forza di soggiornarvi ne esci zozzo e puzzolente, volente o nolente. Quindi: ripuliamo il porcile, riportiamolo ad essere una stanza decente e civile, perché sinceramente non se ne può veramente più dei miasmi fetidi dell'ex campionato più bello del mondo.

La nostra pagina facebook



La nostra pagina twitter

Commenta con noi sul nostro forum!


 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our