Non solo per il processo doping, forse il più clamoroso, ma anche per l’inchiesta recente sul presunto “acciaio scadente” dello Juventus Stadium (inchiesta poi archiviata), sono solo alcuni degli episodi che legano il nome del magistrato Guariniello a quello della Juventus.

Sarà anche per questo che leggendo sulla Stampa del 27.01.2014 una breve intervista ad Angelo Raffaele Meo, informatico al tecnico di Torino, ho quasi sorriso. Il professore emerito racconta di quella volta che Guariniello inviò al politecnico di Torino «la polizia postale per verificare il sistema di sorteggio arbitrale». Continua: «La federazione gioco calcio ci aveva incaricato di studiare un calcolatore per designare gli arbitri. Era il 1998 e il cervellone scelse Ceccarini per Juve-Inter. Quell’arbitro non fischiò un rigore contro la Juve. Il presidente Moratti era furibondo. Gli agenti erano qualificatissimi. Non riscontrarono illeciti né nel nostro lavoro né nel calcolo del computer. Ma era chiaro senza indagare che quella sarebbe stata un’inchiesta inutile. Enrico Macii, il collega che pensò con me quel calcolatore,mai e poi mai avrebbe favorito la Juve. Era un granata nell’anima». (Link)

Come sempre è successo, ogni tentativo volto a voler provare l’alterazione del sorteggio (ricordiamo solo in ordine di tempo che, durante il processo calciopoli, è casualmente sparito il video sostituito da una sequenza di foto errata) non ha portato a nessun risultato. Nonostante ci abbiamo provato in ogni modo, il sorteggio è risultato regolare da sempre. Pensate da quanti anni e con che dispendio di tempo (e soldi pubblici) stanno cercando di provare qualche alterazione. Pensate soprattutto a quante volte Guariniello ha cercato invano qualcosa da addebitare alla Juventus.

Poi la casualità della designazione di Ceccarini per Juve-Inter del 26 aprile 1998, ricordata da Meo, rimasto poi negli annali dei piagnistei interisti per l’eterna recriminazione del famoso scontro Juliano-Ronaldo non ha prezzo ...

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