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Attualità di E. LOFFREDO del 25/02/2015 16:48:19
Lotito-gate, indolenza e rassegnazione

 

Lotito per come si muoveva in ambito federale già da prima della divulgazione della telefonata con il DG ischitano Iodice, era da considerare come la somma di tutti gli uomini del presidente federale. Non è un qualunquismo affermare che Lotito non lo scopriamo certo oggi.

Quello che fa tristezza è che al di là dei diretti interessati (Carpi, Ischia, Frosinone, Latina) non sia arrivata nessuna presa di posizione seria della Lega e della Federcalcio, non si sono attivati gli anticorpi giusti per espungere Lotito dal sistema calcio. Ma forse è normale che tali difese immunitarie non scattino: da Tavecchio in giù questa federazione è espressione del sistema Lotito (con Galliani e altri); stesso discorso vale la Lega di A, da Beretta in giù.

Tavecchio ha affermato che «Toni e contenuto della telefonata sono da censurare», ma subito dopo ha cercato di alleggerire il fuoco sul bersaglio princpale: «così come le modalità con cui è stata realizzata». Per Tavecchio, così come per Macalli e Lotito, la forma è più importante della sostanziale questione morale.

Malagò è intervenuto cercando di non dispiacere nessuno (si sa che il termine "bipartisan" in lui trova sublimazione): «Le parole di Lotito sono state incaute e rischiano di gettare discredito sul mondo del calcio». C'è il "rischio"?! Ma Giovanni bello, dove vivi?

Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Delrio: «Si tratta di una conversazione che non rappresenta il calcio come lo vorremo noi. La Figc affronti un serio e radicale cambiamento di approccio nella gestione dello sport più popolare degli italiani».

Tutto tace invece nella Lega di Serie A. Beretta abbozza «Lotito ha usato un modo spiccio per definire la realtà dei fatti. Non sono infastidito, guardo alla sostanza, non mi sembra il caso di drammatizzare». Teme le ire di don Claudio? I presidenti delle società invece sono del tutto assenti su questa vicenda - Pallotta ne ha approfittato per precisare unicamente sui diritti televisivi-, nessuno pare esserne moralmente scosso. Pozzo (tirato in ballo nella telefonata) ha dichiarato: «E' uno scandalo che si registri una telefonata e poi la si renda pubblica, è una cosa che non si può accettare». Sulla stessa lunghezza d'onda Preziosi: «Registrare e diffondere la telefonata è stata una mascalzonata». Le eccezioni sono poche e lente (nei tempi), Andrea Della Valle ha detto che non si sente rappresentato da Lotito; Marotta ha parlato di «scenario inquietante» e ha auspicato l'intervento del Governo. Per il resto poco e niente.

Sono quindi intervenuti sia il presidente federale, quello del CONI e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, un atto dovuto per ruolo istituzionale, ma nessuno ha preso il coraggio a due mani chiedendo pubblicamente le dimissioni di Lotito. Invero Tavecchio l'invito dovrebbe rivolgerlo innanzitutto a sé stesso.

È stato già scritto che in un paese normale Lotito si sarebbe dimesso o sarebbe stato dimissionato, noi diciamo che in un paese serio in questa situazione di fronte alla sordità del presidente laziale (che da par suo ha voluto giustificare, peraltro confermando, i contenuti della conversazione con Iodice), la dignità personale e istituzionale sarebbe di Tavecchio. Ma torneremmo alle considerazioni su come è stato eletto il presidente federale e per merito di quali grandi elettori, e che se non ha minimamente preso in considerazione le dimissioni per la faccenda dei propri libri comprati con soldi federali, difficilmente lo farà per quello che sicuramente non ritiene un suo peccato personale (neanche di vigilanza e garanzia).

Tutti i media si sono accorti della sovrabbondanza istituzionale di Lotito, che sarebbe stato addirittura sfiduciato da Tavecchio! Davvero?. Quasi che il problema sia solo il presidente della Lazio e che messo da parte lui tutto sarebbe risolto. Resterebbero ai propri posti le varie appendici del sistema Lotito: Galliani c'era già da prima, Infront anche, Tavecchio la sfangherà e forse pure Macalli. In questo il calcio è gattopardesco come il resto del paese.


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