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Calcio giocato di S. BIANCHI del 29/08/2015 16:00:57
Roma - Juve, big match precoce

 

Nella giornata che probabilmente vedrà il ritorno sui campi italiani di Balotelli, il nostro vivace Premier, nonché tifoso viola, probabilmente si domanderà perplesso: “Dove ho sbagliato?”. Difatti, dopo tutta la fatica spesa, almeno a parole, per favorire il ritorno in patria dei “cervelli” emigrati alla ricerca della propria realizzazione professionale, il risultato, non certo clamoroso, è il ritorno dell’ex Supermario alla corte del Milan. Il ritorno, naturalmente, è stato condito dagli usuali: “Ho sempre sognato di ritornare qui” per cui, fosse stato un personaggio di Collodi, gli sarebbe cresciuto il naso di due palmi.

Ma la stessa giornata presenta evenienze molto più importanti del ritorno del figliol prodigo: gli incontri Napoli - Sampdoria e Torino - Fiorentina, quest’ultima, ahimè, da considerarsi sfida al vertice. La giornata, però, presenta soprattutto Roma - Juventus, che sfida al vertice non è, per la magra figura rimediata dai giallorossi nella patria di Giulietta Capuleti, versante Hellas, e della figura, più che magra direi anoressica, rimediata dai nostri eroi, in casa, con un’Udinese. A Torino, i bianconeri friulani hanno ricordato a giusto titolo le imprese di Paron Rocco nella vicina Padova: una cosa indecente a vedersi, ma valida tre punti.

Per una volta, dopo quattro anni, sono soltanto i numeri che mi confortano: il trend recente tra Roma e Juventus, cioè le ultime quattro gare ci vedono in vantaggio di tre vittorie e un pareggio; anche il conto globale degli incontri dice Juventus: su centottantadue gare, sono ottantasei le nostre vittorie e cinquantadue i pareggi, con circa cento di differenza reti a nostro favore. Ma i numeri, con la nostra squadra ancora incompleta e poco rodata, poco mi lasciano tranquillo. I giallorossi arrivano alla sfida con un punticino di più, e per quel che può dire una sola gara, hanno dimostrato “più attacco che difesa”, mentre noi abbiamo palesato prevalentemente lacune dal centrocampo in su.

Non mi sbilancio con le probabili formazioni: non indovinerei quasi nulla, anche perché penso che nemmeno Allegri sappia bene, né se giocheremo a tre o a quattro e nemmeno chi giocherà e dove. E’ una sensazione d’incertezza veramente brutta, che non credo di provare solo io, frutto di una campagna acquisti iniziata presto e bene (Rugani, Dybala, Neto), ma che sta finendo al rallentatore (trequartista).

Certo, la Roma pare più rodata, ma anche un po’ più sbilanciata in avanti e i nostri acciaccati centrocampisti mi fanno pensare a una gara giocata troppo a ridosso di Buffon. Ai grandi rifornimenti per il loro terminale offensivo Dzeko, da noi desiderato nel passato, prevedo che opporremo il veloce contropiede di Dybala: non un comportamento da grande squadra.

Mi aspetto anche un Olimpico strapieno, a incoraggiare una Roma che, negli ultimi anni, mai come oggi è stata vicino a noi nei pronostici degli scommettitori: la SNAI, il 26 agosto dava la vittoria della Roma a 2,65, quella della Juventus a 2,75.

Era molto tempo che non mi accadeva: stavolta accenderò il televisore col timore di non farcela a superare quella che ritengo la nostra avversaria principale di quest’anno. Altrove abbiamo discusso le cause di questo (speriamo) momentaneo appiattimento dei valori in campo, ma questo big match che parte un po’ in sordina per l’inattesa classifica delle due contendenti, non è certamente decisivo per lo scudetto: però è un bel test per vedere a che punto siamo con il completamento dell’organico, la condizione e la voglia di vincere.

Oggi non ho volutamente parlato delle antiche polemiche che hanno spesso avvelenato il prima e il dopo delle gare tra bianconeri e giallorossi, come non ho parlato di droni, satelliti, walkie-talkie, telefonini e piccioni viaggiatori che connettano il Violinista con spie sparse per l’Olimpico, poiché a parte la violenza dei soliti idioti già alla prima giornata, gli animi non si sono ancora incattiviti per le solite polemiche, generalmente pretestuose e tese alla ricerca di alibi per le sconfitte.

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