La Juventus, si sa, è la squadra italiana più ricca di trofei nazionali, ma dal 2002 al 2006 ha francamente esagerato, facendo man bassa: quattro scudetti e due Supercoppe di Lega in cinque anni. Uno squadrone che vendendo pezzi pregiati, riusciva a tenere i conti in ordine pur esercitando una situazione di dominio sportivo francamente inattaccabile. D’altronde, chi era il contraltare della Juventus in campo nazionale? Pseudo grandi squadre con bilanci fallimentari, obbligate a raccogliere le briciole lasciate dalla corazzata bianconera, alle prese con “giochini” sulle plusvalenze e in ogni caso destinate a posizioni di rincalzo nonostante scriteriate iniezioni di petrodollari dei padroni della seconda squadra di Milano.

Com’è, come non è, quello squadrone tanto forte da schierare nella finale di Berlino 2006 ben quattordici giocatori che avevano indossato, indossavano o indosseranno la casacca bianconera, con un processo farsa e per un reato inventato ad hoc è stata umiliata, retrocessa, smantellata. Di questo scempio ha goduto Lazzaro, stanco di raccogliere le briciole del ricco Epulone (Vangelo di Luca, 16, 19-31) che finalmente ha potuto vincere qualcosina e “rubacchiare tripleti”. Se l’espressione “rubacchiare tripleti” vi è oscura, chiedete in merito al Barcellona.

Poi, alla faccia di tutti quelli che le volevano male, nel 2012 la Juventus è risorta, e nel quinquennio seguente ha ripreso a dominare: quattro Scudetti, una Coppa Italia e tre Supercoppe Italiane. Come prima e più di prima. Con Lazzaro che nel frattempo ha lasciato la mano, ma che resta nell’ombra, pronto ad intercett…. ehm, volevo dire a colpire, con le armi che ha: non sportive, ovviamente.

A me, questo nuovo e fulgido quinquennio bianconero, profondo conoscitore ed estimatore di Giambattista Vico (1668-1744), evoca il terrore di una “Calciopoli - due”. Temo fortemente un nuovo tentativo di mettere in condizioni di non nuocere (non vincere) quella squadra, che sempre con i bilanci in ordine, ha ripreso a stravincere ed a lasciare le briciole ai Lazzaro di turno.

Su cosa si baserà l’accusa, questa volta? Stregoneria! Perché è chiaro che Maga Magò, acclamata a gran voce dagli amici di GLMDJ, ha trasformato un allenatore normale in un Signor Allenatore. In che consiste la magia? La malefica vecchietta ha sussurrato nel sonno, all’orecchio del trainer di Livorno: “Tre-cinque-dua - tre-cinque-dua, gliè la formazione tua”, e anche “Mondo arcano, mondo arcano, ti devi scordà’ di quell’Hernano!”. Anche stavolta, non si sa come, ci sono le prove dell’illecito sportivo: il Capitano Provola, che ha messo non tre, ma ben cinque baffi rossi alla trascrizione della registrazione (ambientale) del maleficio, ha inviato l’informativa al Magistrato competente, che ha immediatamente aperto un fascicolo d’inchiesta su Luciano Moggi. Non se ne conosce il motivo, ma ai giornalai della Gazzetta che l’hanno intervistato, il Magistrato ha fornito una versione esauriente: “Moggi c’entra sempre”.

Il nuovo processo alla Juventus non è ancora iniziato, ma al Giornale Color Suino conoscono già il verdetto finale: retrocessione della Juventus nel campionato di calcio AICS (per essere sicuri che non risalga tanto presto), cessione all’Inter di Dybala e Mandzukic al prezzo simbolico di un euro, revoca degli ultimi scudetti, non assegnazione del secondo ed assegnazione del solito scudetto di cartone al Sassuolo, nonostante il passaporto falso di Berardi. Naturalmente dopo aver consultato gli usuali tre saggi.

Andrea, visto che di Cobolli Gigli se ne son perse le tracce (meno male!), che non c’è più nessun Blatter da accontentare, che finalmente Montezuma sta facendo danni altrove, non rinunciare a quel ricorso al TAR che l’altra volta avrebbe fatto finir tutto in una bolla di sapone!

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