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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di E. LOFFREDO del 14/02/2016 12:41:32
Il nostro orgoglio, il vostro pregiudizio

 

Nel giorno il cui si festeggia San Valentino milioni di tifosi possono svegliarsi facendo luccicare gli occhi per la propria amata Juve. La fidanzata d'Italia contribuisce a rendere ancor più dolce questa domenica di metà febbraio avendoci regalato un'altra gioia sportiva.

Prevale nel tifoso bianconero quella goduria piena eppur composta che dà maggior spessore a un sentimento che viene vissuto con la Signora in modo diretto e senza bisogni di molesta rumorosità, una corrispondenza di amorosi sensi che viaggia sul filo di un quasi silenzioso sguardo tra innamorati. Almeno per chi scrive è questa una delle caratteristiche del tifare Juve, un amore (sportivo) che si vive senza inutili chiacchiere infrasettimanali, senza il bisogno di insultare l'amore altrui per altre squadre.

E proprio dai nostri avversari vogliamo partire per alcune riflessioni dopo la partita di ieri sera. Il Napoli s'è dimostrato avversario da tenere in massima considerazione per il resto del campionato. È vero che in fondo non ha creato grandi occasioni (e su questo dissentiamo da Sarri), ma è stato un avversario che fino al novantesimo ha saputo tenere in equilibrio la partita sia dal punto di vista tattico che di risultato. Gli azzurri hanno cercato di fare una buona fase difensiva e questo ha tolto energie psicofisiche per il loro punto forte: la fase offensiva. Una coperta corta che, nonostante l'innalzamento del baricentro del secondo tempo, alla fine si è svelata, ma ciò è stato merito anche della Juventus brava sia a difendersi che a cercare e trovare il guizzo giusto. Infatti nonostante il parere del tecnico ospite, i bianconeri hanno avuto maggiori e migliori occasioni.

La Juve dal canto suo ha saputo stare al gioco. In realtà la squadra di Allegri non è stata bellissima da vedere, ma quella di ieri sera è stata una partita molto tattica che per natura si presta poco allo spettacolo, e comunque essendo stata una gara equilibrata non si può dire che il Napoli abbia comandato il gioco. Tra i bianconeri si sono comunque distinti Cuadrado (soprattutto nei primi quarantacinque minuti), Bonucci che ha provvidenzialmente tolto un pallone dalla testa di Higuain e soprattutto un Barzagli straordinario. Il nostro numero 15 ha fatto sentire la presenza al Pipita e non gli ha praticamente mai fatto toccare palla.

Benino Pogba, che perde ancora qualche pallone di troppo (qualche volta vorremmo averlo tra le mani...), ma viene cercato spesso dai compagni e questa è una nota di merito. Dybala si è visto a tratti, forse ha sentito il peso e la tensione dell'incontro, ma qualche buona giocata l'ha fatta vedere. Da capire invece perché Morata non sia quell'arma in più come nella scorsa stagione. Alvaro corre e si impegna, ma anche ieri sera non ha convinto, qualche fallo di troppo e giocate non sempre pulitissime. Ecco, dopo le tante che ha già vinto, quella di recuperare pienamente Morata al gioco della Juve è un'altra sfida per Massimiliano Allegri.

E infine un pensiero a tutti quelli che in settimana hanno parlato (a sproposito) di questa partita. Abbiamo assistito al trionfo della prostituzione intellettuale. Un coro unico che ci ha ricordato certi pensieri di regime, un'insulsaggine intellettuale che non dovrebbe appartenere a nessun Paese o movimento sportivo che vuole definirsi civile. Potremmo dedicare qualche parola a ciascuno dei Liguori, Simoni o Alvino della situazione, preferiamo soffermarci invece su Giovanni Malagò. Il presidente del CONI, che dovrebbe essere super partes e battersi per il prevalere del più alti valori sportivi e il miglior spirito olimpico sia in campo che fuori, invece che richiamare tutti al fairplay anche dialettico e al rispetto della decisione di un organo pubblico, non ha trovato nulla di meglio che criticare la decisione di vietare la trasferta dei tifosi napolisti a Torino. Come se quel maggio di due anni fa non fosse anche lui all'Olimpico di Roma a godere dello spettacolo offerto da tal Genny appollaiato sulla balaustra.

Ora la Juventus ha finalmente riconquistato la vetta della classifica, ma guai ad illudersi che sia fatta. Il difficile arriva adesso con il compito di mantenerla fino alla fine del campionato. Perché il Napoli non mollerà e tutti daranno il massimo contro di noi. Il compito è sempre lo stesso: pancia a terra e pedalare, farsi scivolare di dosso i complimenti e avere fame. Sempre.

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