Ieri notte il tifoso Juventino si è reso conto di aver vissuto un qualcosa di unico. Neanche il miglior Tarantino sarebbe stato in grado di scrivere una sceneggiatura tanto coinvolgente, sconvolgente, traumatica, sorprendente. Una sceneggiatura così perfetta che, senza dubbio, avrebbe sbaragliato chiunque nella corsa agli Oscar.
Una Juve (il BeNe) che parte benino, non crea pericoli ma non rischia neanche. Controlla il match con la consapevolezza dei essere più forte e di poter punire l’avversario quando vuole. Poi, un rimpallo sfortunato, il contropiede viola orchestrato da Ilicic, l’assist per Bernardeschi ed il gol… annullato! Situazione al limite, non si capisce se il fuorigioco ci sia o meno, ma l’antijuventino, prevedibile, già grida al complotto. Anche stasera (nonostante un’oretta ancora da giocare) ha già trovato la scusa per giustificare la propria impotenza, per sfogare la propria frustrazione, per mal interpretare il proprio senso di inferiorità!
Pochi minuti dopo, invece, ecco la Juve inventarsi un’azione spettacolare: dieci passaggi di una coralità disarmante per gli avversari, il cross in area dalla destra, la sponda aerea di Pogba e la zampata di Mandzukic, quello che non segnava mai, secondo qualche giornalaccio nostrano, ma che ha sempre segnato nelle ultime decisive partite. Si va all’intervallo con lo 0-1 per la Juve.
Nel secondo tempo i nostri eroi decidono di amministrare, sempre forti della consapevolezza di essere migliori, più forti di tutti gli altri. E tutto fila liscio fino all’ittantesimo minuto, quando Bonucci è costretto a giocare un pallone scomodo pressato da più avversari. Prova un rinvio, ma la palla viene rimpallata (ancora), finisce sui piedi di Kalinic che, di precisione, insacca. 1-1 e palla al centro.
Il pubblico di casa festeggia, saltella, sfotte, dichiara di amare Liverpool, come al solito (ma sappiamo benissimo che per punire costoro non c’è giustizia sportiva che tenga… ci siamo solo Noi del BeNe…Noi BiancoNeri). Tutto ciò dura, però, solo lo spazio di un paio di minuti: corner per la Juve, battuto lungo, sponda del solito instancabile Mandzukic, destro di Evra respinto sulla linea e tap-in vincente di Morata (da poco subentrato a Dybala) che zittisce tutti e va ad esultare e godere, giustamente, sotto spicchio di stadio dedicato ai tifosi ospiti. E’ troppo anche per l’arbitro, forse, che non resiste ed ammonisce l’eroe BiancoNero.
Finita qui? Macché! I minuti scorrono più o meno in maniera liscia fino al novantesimo, quando Kalinic, in area, simula palesemente e l’arbitro decide di regalargli un rigore (saranno contenti quelli che gridavano al complotto, pensiamo Noi). Lo stesso Kalinic si presenta dal dischetto…tiro…PARATA! Super Gigi Buffon compie uno dei suoi ormai proverbiali miracoli e mette a tacere tutti, mandando al manicomio i complottisti della prima ora ed, in contemporanea, in estasi tutti i suoi tifosi.
Partita finita? Neanche per sogno! C’è tempo ancora per l’ultimo “miracolo” quando, in seguito ad un corner, ancora Kalinic è lasciato colpevolmente solo a pochi metri dalla porta, ma un intervento divino fa carambolare la palla sulla traversa!
Stavolta, sì, è finita davvero! Il BeNe vince ancora e a tre giornate dal termine, si ritrova a meno di un passo dal festeggiare il proprio trentaquattresimo eroico scudetto. Altra storia fantastica, tutta da rivivere e raccontare magari un’altra volta…
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