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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di S. BIANCHI del 21/05/2016 08:02:32
Auguri, Serpentone!

 

Dalle mie parti, per descrivere un marcantonio come Mandzukic, si dice: “E’ un bel serpentone!”. Serpentone perché è alto e grosso, e con un carattere che ci si accorge subito che è meglio non fargli venir la mosca al naso. Non è certo un serpente per il modo di segnare le sue reti: più “cobra” era Paolino Rossi, ho amici brasiliani che ancora “me lo rinfacciano”. I suoi gol sono più fisici, cercati non d’astuzia ma sempre di potenza, d’impatto. Un po’ come Ravanelli, che ricorda nel fisico e nelle “sportellate” che faceva con tutti, a ritardare le ripartenze avversarie nella primissima Juve di Lippi. Le reti di Mario sono però più da vicino, Mario è un “animale da area piccola”, morde terzino e portiere fin nel loro covo.

Non si ferma mai: si butta su ogni pallone, anche quelli che parevano perduti, che nessuno avrebbe mai rincorso, ma che per merito suo sono rigenerati in una nuova azione d’attacco. Ricorda anche Alen Boksic, che era sì un po’ più fine di Ravanelli, ma per fare una rete se ne mangiava una caterva. Di Boksic ha quella classe che ad inizio carriera gli faceva preferire i ruoli di centrocampo e di trequartista, una predisposizione che ci ricorda spesso con delicati tocchi di palla per il collega pronto ad entrare in area: Dybala lo ha ringraziato tante volte; velocità di base e resistenza, anche a fine gara, lo rendono efficace anche nell’attivare il contropiede, sia partendo palla al piede, che dettando il passaggio al collega.

Con quel fisicaccio da ottantacinque chili per un metro e novanta d’altezza è anche abbastanza veloce nello scatto breve, così com’è veloce nel restituire le botte ribevute dal terzino avversario. Anzi, dev’essere uno dei pochi attaccanti in circolazione che forse è in attivo per botte rifilate al difensore rispetto a quelle ricevute. Con quell’aspetto e quei modi di fare poco angelici, sicuramente il difensore avversario, ad inizio partita, ci pensa bene per scegliere l’atteggiamento giusto nei suoi confronti. HasanSalihamidzic, il nostro “Brazzo”, l’ha ribattezzato “Strassekaempfer”, un picchiaduro da strada, che se ha recentemente imparato a dosarsi, per eccesso di foga si becca ancora qualche cartellino di troppo.

Certo, non ha un faccino alla Llorente, da utilizzare come avatar, (vero, donne?) ma se Mandzukic non ha rimpiazzato il predecessore nel cuore delle fanciulle bianconere, lo ha rimpiazzato certo nel cuore del tifoso che lo valuta solo per quanto dà in campo. Certo, non per questo dimentico Llorente: personalmente sono uno che ama tutti i giocatori bianconeri, proprio per il loro indossare o avere indossato quella maglia, con poche eccezioni tipo O'Neill, Tiago, Melo e qualcun altro. C’è da dire che Marotta, anche (avverbio dall’uso pericolosissimo, in questo caso), anche stavolta, dicevo, ha fatto un gran lavoro. A capire il valore del soggetto non ci voleva molto: l’aver giocato nel Bayern è già un gran bel passaporto. Considerando anche solo sommariamente il suo palmares, sono evidenti i nove titoli nazionali in tre anni con la Dinamo Zagabria e il fatto che a Monaco, in due anni, ha sollevato al cielo 5 trofei nazionali e il “triplete” del 2003. La Juventus lo ha prelevato dall’esilio di Madrid, dov’è stato spinto, versante Atletico, da incomprensioni con Pep Guardiola e dall’arrivo di Lewandowski. Per quel che ha dimostrato, i diciannove milioni d’euro (più due di bonus) sono stati ben spesi: nemmeno un mese e mezzo dopo mette lo zampino nel due a zero sulla Lazio che vale il suo primo trofeo bianconero, la Coppa di Lega, sfiorata l’impresa in Champions contro gli ex compagni del Bayern, e con parecchi gol ha contribuito anche alla conquista dell’ultimo tassello della seconda cinquina della Juventus.
Che dire, infine, di Marione? Oggi, 21 maggio, festeggia trent’anni. E’ un traguardo di maturità come uomo e come giocatore: spero che lo festeggi con gioia tra le persone che ama, sapendo che alla festa del suo compleanno, quest’anno, a soffiare sulle candeline, schierati alle sue spalle ci sono oltre quattordici milioni d’amici bianconeri. Auguri, Mario!

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