Grazie al contributo di un utente che ci ha fornito delle vecchie copie di Hurrà Juventus, ci tuffiamo nella storia, proprio con Juventus Roma del 24.11.1974.
Hanno scritto di noi Corriere Dello Sport La Roma è stata sconfitta al 57’ su calcio di rigore, il terzo della stagione. Naturalmente, l’episodio focale della partita presta il fianco alle immancabili recriminazioni. Vale la pena di raccontarlo subito. Damiani, servito da Morini, ha evitato Rocca ed è entrato in area, spostandosi sulla sinistra. Rocca ha recuperato affannosamente, mentre dal centro è intervenuto Santarini: i due romanisti hanno stretto lo juventino, sbilanciandolo. Forse la responsabilità del fallo pesa più sulla coscienza di Rocca che su quella di Santarini, ma è inutile star qui a spaccare il capello: in tribuna si è avuta l’impressione che una irregolarità ci sia stata. Onde sgombrare il campo da ogni equivoco, bisogna aggiungere che già al 33’ si era verificato, a pochi metri da Conti, un episodio molto confuso (una spinta ai danni di Bettega): nella circostanza, il signor Trinchieri aveva optato per una simulazione di Bettega che, tra l’altro si era illecitamente aiutato con un braccio. Subito dopo c’era stato anche un “mani” di Batistoni, rimasto impunito.
Giuseppe Pistitlli Tuttosport E’ grigia la giornata, anche la partita è grigia come il cielo che la sovrasta, ma nonostante tutto quel grigiore la Juve riesce a cavare dalla Roma due onestissimi punti che vanno a finalizzarsi nel primo posto assoluto di classifica. A dispetto di una condizione tecnica che resta approssimativa, perché approssimativo è il grado di forma di mezza squadra, la Juve realizza la sua quarta vittoria finale e si mantiene perfettamente in linea con quella serie positiva iniziatasi dalla seconda giornata, vale a dire all’indomani dell’esordio perdente col Bologna.
P.C. Baretti La Stampa Trovato il gol su rigore, la Juve ha dato più respiro al proprio gioco, come se le avessero tolto il bavaglio di bocca: e Altafini faceva giochetti di prestigio col pallone senza mai fiutare però il famoso odore di gol se non quando, al 41’, Santorini gli ha deviato un tiro, alzando una parabola finita vicinissimo al palo. La Roma riusciva a farsi vedere pure all’attacco, Parti aumentava in un paio di occasioni l’affanno di Morini, ma senza creare autentici palloni da gol, un prodotto che per la Roma è raro e prezioso quanto un tartufo fuori stagione.
Antonio Tavarozzi

La nostra pagina facebook
La nostra pagina twitter
Commenta con noi sul nostro forum!
