Il pullman di tifosi juventini della provincia di Caserta assaltato a sassi e sprangate sull'A1 da tifosi del Napoli poi successivamente identificati? Quanta esagerazione! Una cosa piccolina ingigantita dai soliti giornali del nord che odiano i meridionali.
Ha fatto bene quel sito di notizie napoliste a ridimensionare l'accaduto. Ha riportato le parole del comandante della Polstrada, Paolo Pomponio e ha fatto sapere a tutti la verità «"ufficiale"». Ha fatto sapere pure che questi tifosi juventini aggrediti erano sì di Alife, ma facevano parte di quell'altro club, quello non riconosciuto.
Vogliamo dire? Questi tifosi (di quell'altro club) non li riconosce neanche la Juventus, e si lamentano che qualcuno una volta tanto li abbia riconosciuti. Ingrati.
Visto che siamo qui tra amici, in confidenza possiamo dircela tutta:
oggi come oggi, se uno juventino non lo puoi prendere neanche a male parole, allora è finito il mondo. Quanto sono suscettibili questi tifosi della Juventùs!
Si sa, una parola tira l'altra e parte qualche sputo. Quelli poi oltre a essere vincenti sono pure maleducati, non si tengono niente, magari hanno l'arroganza di rispondere, è normale che ci scappi uno spintone, un paio di schiaffi, ti ritrovi una spranga tra le mani e gli dai una mazzata in testa. Capita. La colpa è anche un po' loro, perché quelli non sanno stare allo scherzo, non sanno stare allo sfottò.
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