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Attualità di F. DEL RE del 24/03/2017 08:58:29
Uomini e no

 

Nel titolo è citato Elio Vittorini, per mera questione di sintesi e di impatto, ma forse per avere un'immagine metaforica più diretta di ciò che andremo a raccontare sarebbe più attinente il pensiero di Leonardo Sciascia sulle categorie dell'essere uomini nel mondo. Infatti lo scrittore siciliano divideva l'umanità in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi; che poi si sarebbe contentato se l'umanità si fosse fermata ai mezz'uomini… E invece no: essa scende ancor più giù, agli ominicchi, che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà, che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…

Ebbene stringendo il campo dell'umanità intera al piccolo mondo del calcio, ed in particolare agli uomini che calcano i campi di calcio, dalle categorie di Sciascia si possono tranquillamente estrapolare due figure: quella di un uomo e quella di un quaquaraquà. Chi sia l'uomo e chi il quaquaraquà fra Fabio Quagliarella ed Antonio Di Natale credo sia fin troppo facile intuirlo; il primo ha dovuto lottare nel silenzio ed anzi offeso ed umiliato dai suoi conterranei, contro un pericoloso stalker che gli stava distruggendo la carriera, oltre che la serenità d'animo; il secondo, per non avere il minimo pensiero, anche di carattere affettivo, così dice lui, inventava ogni scusa per non giocare, lui capitano, bomber e bandiera dell'Udinese, contro il "suo" Napoli, squadra di cui è tifoso, ma che di sicuro mai gli ha pagato un solo stipendio.

E fanno ridere, per non dir pena, le scuse posticce a Fabio Quagliarella da parte di varia umana napoletanità, scuse che non ci risulta siano mai state porte al campione di Catellammare di Stabia dal suo allora presidente, Aurelio De Laurentiis, che in buona sostanza lo abbandonò a se stesso, anzi: ne favorì il trasferimento all'odiatissima Juve. Un trasferimento visto dalla coccodrillesca umana napoletanità di cui sopra, come un tradimento, come un'ingiuria al napolismo militante, tanto più quando Fabio in maglia Juve segnava contro la squadra del suddetto presidente, del quale un giorno, forse, scriveremo a quale categoria umana possa appartenere.

Ma fanno ancora più ridere, oggi, tutti coloro, napolisti in testa, che blateravano di squadre che di fronte alla Juve si sarebbero "scansate", ovviamente senza mai portare nulla di nulla a dar credito a questa infamante diceria. Fanno ridere perché oggi è appurato, dichiarato ed evidente che il capitano dell'Udinese si "scansasse" senza vergogna di fronte al Napoli. Si scansava a tal punto che neppure giocava. Alla faccia della probità sportiva, della regolarità del campionato e dei tifosi dell'Udinese.

Un uomo ed un quaquaraquà, quindi. Ma quanti altri uomini e quanti altri mezz'uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà ci sono nel calcio italiano? Quanti fra i presidenti, fra i dirigenti, fra i calciatori, fra i giornalisti, fra i tifosi? Io più di un'idea in merito me la sono fatta e i primi due li ho già individuati. Ora divertitevi voi, sempre che la cosa vi aggradi, a catalogarne altri, nelle categorie che più vi sembra che li rappresentino. Ma sinceramente vi dico: per me i più sono i pigliainculo ed i quaquaraquà. Senza dubbio, di gran lunga.

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