Ritorniamo sull’episodio che ieri sera ha portato al rigore per l’Atalanta durante la semifinale di Coppa Italia giocata contro la Juventus a Bergamo.
Da notare bene: le braccia vanno tenute dietro al corpo solo se il difendente è in opposizione ad un avversario con il pallone. In questo caso, Benatia era distante dal bergamasco con la palla, che gli è schizzata addosso in seguito alla deviazione di un altro atalantino a pochi passi da lui, che chiaramente non l’ha vista arrivare. Di conseguenza, non può sussistere né la volontarietà, né l’ipotesi di intervento incauto.
Piuttosto, questo è il classico esempio di
arbitro condizionato dal casino montato ad arte dai soliti noti nei giorni scorsi e dalle proteste del momento degli atalantini. La VAR gli ha permesso di prendersi il tempo per ripensare alle vecchie e sempre valide indicazioni di Carraro (
non favorite la Juve! ) e al fatto che, anche chi applica il regolamento, come Maresca sabato, se non la danneggia quando ne ha la opportunità, è messo in croce.
E il bello (o meglio, il brutto) è che Valeri ha fatto bene! Avete sentito uno straccio di critica da parte di qualcuno? A parte qualche tifoso juventino, avete letto o sentito qualcuno confrontare il rigore non fischiato a Koulibaly a quello fischiato a Benatia?
Temo che sarà sempre peggio:
la VAR diventerà sempre più lo strumento con cui assecondare il sentimento popolare. Mi permetto di dare un consiglio alla dirigenza juventina: non attenda a difendere la Juve quando la frittata è fatta. La farsa del 2006 dovrebbe averci insegnato qualcosa, si spera.
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