Ha fatto scalpore l'episodio poco edificante, l'ennesimo, che ha visto protagonista Maurizio Sarri nella conferenza stampa successiva a Inter-Napoli. A una domanda di una giornalista di una emittente napoletana l'allenatore dei Ciucci ha replicato
«Sei una donna, sei carina e per questo non ti mando a fare in culo» (
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Ha dato fastidio la reazione dei signori uomini presenti in sala stampa, tutti sono scoppiati in una fragorosa risata.
Nessuno che abbia sentito il dovere di insorgere e pretendere seduta stante le scuse prima per chi è collega (uomo o donna che sia) e poi per la donna in quanto tale.
Quello che ci ha colpito di più è stata la reazione della diretta interessata, la quale invece di ricambiare a tono ha continuato a fare la domanda.
Aveva forse la preoccupazione che direttore e telespettatori della sua emittente avessero da ridire per la dovuta replica all'eroe in tuta sgualcita? Se in queste occasioni non si leva immediata la disapprovazione dei presenti, allora è inutile avere da ridire sulle infelici uscite del Tavecchio di turno. Con buona pace delle rivendicazioni sulla parità professionale dei sessi.
Ancor più fastidioso è stato il comunicato di Ottavio Lucarelli, presidente dell'ordine dei giornalisti della Campania
«Una risposta sessista, inaccettabile. A telecamere spente Sarri si è poi scusato ma rimane la gravità della sua risposta che segna non solo il gergo volgare dell'allenatore ma il suo disprezzo verso la stampa e verso le donne. Totale solidarietà alla collega Titti Improta, segretario dell'Ordine della Campania e presidente della commissione pari opportunità, che sta ricevendo in queste ore messaggi e sostegno da tutta l'Italia» (
LINK). Ok, ma nei fatti quale gesto di risposta ha attuato l'ordine dei giornalisti nazionale e quello della Campania in particolare?
Ha prevalso ancora la volontà di non urtare i telespettatori e i lettori di riferimento? Insomma, esigenze di tifo, magari lo stesso di molti di quelli che erano presenti all'episodio incriminato. Detto comunque che il comunicato era il minimo sindacale, è stupefacente la celerità con la quale si è attivato l'odg. Rimane da capire in cosa siano affaccendati i suoi più alti componenti quando alcuni appartenenti all'ordine tweettano in modo discutibile e irresponsabile, contribuendo a gettare altro discredito sulla categoria.
Ottavio Lucarelli, potrebbe farci sapere ad esempio se è a conoscenza dei tweet di un iscritto locale -Varriale- e quale posizione ha da esprimere l'ordine che presiede? La nostra pagina facebook
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