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Attualità di S. BIANCHI del 23/05/2018 10:50:54
Sette

 

Sette è il numero perfetto in esoterismo, espressione della mediazione uomo-dio, numero della creazione, come sono sette le lettere dell’alchemico V I T R I O L, a indicare Visita, Interiora, Terrae, Rectificando, Invenies, Occultam, Lapidem.

Per gli indù, sette erano i chakra o centri energetici, e se il sette per gli egizi simboleggiava la vita, mentre sette erano i gatti del loro indovinello, sette per i greci indicava l’armonia tra pensiero e azione, sette erano le meraviglie del mondo, le vacche sacre cantate da Omero e le corde della lira di Apollo. I romani nella loro città avevano più colli e più re, sette, che scudetti e, qualche anno dopo, anche la chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori. I pitagorici consideravano il sette simbolo di santità per criteri numerologici: i discepoli del Maestro dovevano avere un sette nel loro profilo. Non servivano esami d’ammissione: il concorso era solo per titoli.

Per i cattolici sette sono i sacramenti, i doni dello Spirito Santo, le opere di misericordia, i peccati capitali e i veli di Salomè, mentre per gli ebrei il candelabro a sette luci è il simbolo della fede accesa per sempre, sette sono le vacche, siano esse magre o grasse e le piaghe d’Egitto; il giorno sette era quello in cui circoncidevano i maschi (ahi ohi al solo pensiero!). Per gli islamici il mondo si basa su sette colonne, sette sono gli attributi fondamentali di Allah e sette i giri che un musulmano deve fare attorno alla Kaaba, se vuol conquistare il paradiso. Per un buddista, sette è il numero della completezza, così come il numero dei Cerchi e dei Tesori.

In mitologia sette sono le Pleiadi, mentre, in anatomia umana, sette sono le vertebre cervicali, così come le ossa del tarso del piede. Se in fisica i colori dell’iride sono sette, in musica, sempre sette sono le note, le chiavi e una composizione musicale di Claudia Leitte.
In geografia, Sette (Cama) è una città in Gabon con annesso aeroporto e area protetta, sette sono i comuni in Veneto così come l’omonimo altipiano e i Lidi di Comacchio, mentre, in astronomia, Sette è un asteroide.

Nelle robe da bambini, i Sette Fantasmi erano sette guerriere sopravvissute alla Guerra del Nord, la Flotta dei Sette era un gruppo di pirati collaborazionisti del Governo Mondiale e i Sette Regni, un reame del Continente Occidentale. Poi ci sono i film veri: sette come i giorni all’altro mondo, le note in nero, gli scialli di seta gialla, i nani di Biancaneve, le anime di Will Smith/Muccino, i minuti dopo la mezzanotte, le orchidee macchiate di rosso, i samurai, la taverna degli altrettanti peccati, le versioni della donna di De Sica in sette volte donna, gli uomini d’oro, i magnifici, sia all’andata, sia al ritorno.

All’anagrafe, Sette (Louis Frank) era un annunciatore radiotelevisivo e Sette (Oscar Elton) uno scienziato, entrambi americani, mentre Sette (Sérgio Câmara Filho) è un corridore automobilista brasiliano. Nel computo del tempo sono sette i giorni della settimana, i mesi di trentun giorni, e sette è un’ora del giorno che la seconda volta si chiama anche diciannove; di giugno, il sette è festa nazionale in quel di Malta.

Alla rinfusa, sette sono i mari, le camicie e le vite del gatto nei detti popolari, come quello che fa: chi ha quattro e spende sette, non ha bisogno di borsette. Sette (bello), se staccato è un cavallo da corsa, ma attaccato è un punto a scopa, sette (e mezzo) è un gioco di carte, mentre Sette e basta è un allegato del Corriere della sera, ma anche e la maglia di Cuadrado, ma che fu anche di Camoranesi. Sette, per i più vecchietti che se lo ricordano, è il numero delle sorelle, una o più delle quali sabotarono l’aereo di Enrico Mattei.

Se Media…sette ci ammorba con le sue disgustose telecronache delle partite di calcio, sette sono gruppi minoritari di credenti in qualcosa, così chiamati da gruppi maggioritari di credenti in un’altra cosa (battutona!). Sette, ovviamente, può essere un numero di pagina e di qualsiasi altra cosa numerabile, come gli scudetti consecutivi vinti dalla Vecchia Signora: un mito, o, se preferite, #My7h. Di conseguenza, sette sono anche le volte consecutive che i pennivendoli di stanza nelle varie capitali italiane del calcio hanno rosicato a morsi il loro fegato, fino a doversi mettere in lista per il trapianto: pace all’anima loro. Ma anche no.

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