Sulla Gazzetta di oggi c'è una lunga intervista a Gian Piero Ventura. Non troverete nessuna ammissione di colpa, se non quella di non essersi dimesso prima («in almeno tre occasioni»). Come diceva il sergente Hartman non è stato nessuno, anzi, è colpa del sistema, «prima della Spagna mandai un'email ai vertici della Federazione dicendo che mi sentivo solo, senza sostegno. C'erano già stati atti che andavano verso una delegittimazione mai vista».

Per renderci conto del Ventura pensiero: «Dopo quella gara (Spagna-Italia, ndr) è partita una demolizione senza precedenti, un delitto premeditato mai visto...». L'ex CT si definisce un capro espiatorio e il motivo va ricercato nell'aver «fatto calcio per trentacinque anni, sul campo, non mi sono mai occupato di politica sportiva». Insomma, a Ventura sono mancati gli appoggi politici! Infatti per le stesse dinamiche nonostante era stato annunciato che sarebbe stato «il d.t. di tutte le Nazionali, quella carica fu affidata ad altri per motivi "elettorali"». Si è chiesto Ventura come ci è arrivato alla guida della Nazionale azzurra? Delle due l'una, o chi lo ha scelto è stato improvvido (il suo CV non ne giustificava l'incarico), oppure ha risposto alle stesse logiche di cui oggi si lamenta l'ex allenatore di Napoli, Pisa, Bari e Torino.

L'intervista ci trasmette un senso di imbarazzo continuo condensato bene da frasi di protesta come «tutta colpa di Ventura, Ventura ha preso il palo, Ventura da sbagliato il gol, Ventura ha fatto uscire l'Italia dal Mondiale». Risposte condite di contraddizioni che rendono il personaggio poco credibile: prima dice che si sarebbe dimesso comunque (peccato che poi abbia pervicacemente resistito fino, si dice, alla buonuscita), poi ammette che se l'Italia si fosse qualificata aveva già pensato a come far rientrare Balotelli nel gruppo (se le andava proprio a cercare...).

E mentre alcuni giocatori eviteranno accuratamente di guardare le gare di Russia 2018, Ventura il mondiale se lo sta guardando «con interesse e amarezza», ma i tifosi italiani sappiano che si porta «dentro un rammarico gigantesco» e che gli «dispiace da morire». Ma la colpa non è sua.

Per dirla con il sergente Hartman, "sarà stato il sistema delegittimante del CT!".

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