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Attualità di F. DEL RE del 25/10/2018 14:50:21
Benvenuto Gravina!

 

A distanza di un anno dal tracollo della mancata qualificazione al mondiale dell'Italia targata Tavecchio/Ventura, la FIGC ha eletto il suo nuovo presidente federale, con un appoggio che ha sfiorato percentuali bulgare o da presidente africano che dir si voglia. Tutti, praticamente, hanno votato per Gravina e chissà come ha votato la Juventus che in extremis, poco prima del voto, ha proposto l'aberrante, inconcepibile e incomprensibile candidatura dell'avvoltoio di Farsopoli, il principale beneficiario dello schifoso golpe del 2006, colui che purtroppo, troppo spesso, i tifosi bianconeri additano come responsabile della Farsa e non come colui che con grato animo ne ha raccolto i frutti marci.

Il neo-presidente in pectore, pochi giorni prima del voto, si era espresso in merito al conteggio degli scudetti della Juve nel tipico politichese di chi deve raccattare a destra e a manca ogni voto disponibile, fra l'altro neppure in maniera troppo convincente, ovvero, parole sue, che "La Juventus è una delle società in Italia che dimostra di essere più avanti rispetto alle altre. Non mi piace fermarmi a contare il numero degli scudetti" e poi: "la Federcalcio non può usare il pallottoliere per contare gli scudetti di una società. Se qualcuno lo ha fatto, bisogna chiedere a lui. Io mi dedicherei con attenzione ad altri problemi. Non ho nessuna intenzione di focalizzare il mio tempo su vicende del passato. Comunque la federazione ha diffidato la Juventus, ma oltre non possiamo andare".

A chi scrive pare evidente che colui che è candidato presidente della FIGC possa e debba muoversi sul tema scottante in due soli modi: se è d'accordo con le sentenze sportive deve per forza di cose censurare istituzionalmente la Juventus e promettere che farà di tutto perché la società rispetti la verità processuale, oppure se vuole calarsi nel ruolo di colui che pretende verità vera dovrebbe dichiarare che si attiverà per l'istituzione di una commissione d'inchiesta che scopra tutta la verità vera su quella vicenda. Dire che ognuno conta gli scudetti come gli pare è solo una mal riuscita paraculata che scontenta tutti tranne la proprietà della Juventus, che in questo limbo ci sta proprio bene.

E di fatti, avendo scontentato tutti, nel breve volgere di poche ore il Gravina, futuro presidente della Federazione sportiva più sputtanata del globo terracqueo, ha pian piano corretto il tiro, passando da Don Abbondio istituzionale a forcaiolo travaglino che si infervora coi report di Report, una trasmissione che ha messo sù un elefantiaco battage pubblicitario per partorire il topolino di una sostanziale ammissione per cui né a livello penale, né a livello sportivo la Juventus potesse essere accusata di alcun ché. Peccato che il Gravina, finalmente presidente della Federazione sportiva più sputtanata del globo terracqueo, ha accusato la Juventus di aver dato "una triste immagine del calcio italiano", di cui ha "un'idea diversa" (quale? Visto che l'unico presidente che ha tentato di arginare la malavita nelle curve è stato lasciato solo da tutte le istituzioni, parlo di Lotito).

Insomma: tenere la Juve nel mirino rende sempre, è cosa istituzionale, con buona pace di chi da 12 anni cerca la verità su Farsopoli, oppure giustizia su tutti gli striscioni indecenti, e non solo su Superga da lui evocata, ma anche su Gaetano Scirea, su Andrea Fortunato, su Gianluca Pessotto, su Riccardo Neri e Alessio Ferramosca, sui 39 martiri dell'Heysel con in testa il piccolo angelo Andrea Casula; per chi cerca giustizia per essere andato a vedere una partita di calcio ed invece è stato sepolto da pezzi di ceramica dei bagni divelti e distrutti, da buste di piscio e di merda che evidentemente pesano meno di un coro, offensivo finché si voglia, ma che sicuramente non provoca né lesioni, né miasmi puzzolenti. E se qualcuno volesse fare il predicozzo moralistoide che certe parole fanno più male e sono più fetide di certe azioni, bè: gli risponderemmo che come minimo fanno male e puzzano almeno quanto gli insulti a tutti i nostri morti, quanto gli insulti razzisti a tutti i nostri calciatori di origini africane, quanto, anzi: di più dell'indifferenza partigiana delle istituzioni del pallone che hanno orecchie enormi dentro lo Juventus Stadium e orecchie da mercanti in tutti gli altri stadi d'Italia.

Benvenuto, si fa per dire, presidente. E buon lavoro.

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