Ai napoletani dei cori sul Vesuvio, sul colera e su altre amenità varie non frega assolutamente nulla.
Probabilmente gli scivolano addosso come niente fosse e come è giusto che sia, trattandosi di stupidi cori da stadio, né migliori né peggiori di altri.
Tranne in un caso.
Che a cantarli siano tifosi della Juventus.
Allora sì che riemerge l'orgoglio partenopeo, diversamente represso, si alzano i cori dei benpensanti contro gli arretrati nordisti, si schierano intellettuali, poeti, santi e navigatori a difesa della “razza napoletana” offesa a morte, si invocano chiusure di stadi, fustigazioni pubbliche di dirigenti e pene di morte, non solo per i diretti responsabili (dieci, cento, mille), ma per tutta la Juventinità e chiunque ne sia affetto.
Ulteriore prova (semmai ce ne fosse stato bisogno)
è la presa di posizione, totalmente assente, nei confronti della curva dell'Inter, che nell'ultima giornata si è prestata a questo ormai consueto rito.
Avete sentito qualche lamentela di sorta? No, semplicemente perchè non ce ne sono state...
Finchè si parla, però, di media, tifosi e opinione pubblica, di sentimento popolare e personaggi in cerca di notorietà, passi, ma
ci chiediamo come mai le orecchie degli ispettori federali presenti allo Stadium funzionino sempre meglio di quelle dei loro omologhi dislocati nei diversi stadi italiani, dove, ormai lo sappiamo, si grida anche di peggio e dove tutto passa in galanteria e sotto silenzio.
Eppure il procuratore federale, per una volta, potrebbe far valere, con orgoglio, tutta la sua napoletanità, sbandierata di qui e di là, per reprimere detti comportamenti che feriscono tutto il Meridione (addirittura..).
E non solo quando partono da Torino.
Ma, si sa, torniamo sempre lì.
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IL CORO