La notizia del povero arbitro di calcio Bernardini picchiato in un campetto di periferia nel Lazio viene rappresentata dai Media italioti con una evidente “coda di paglia”.
Emblematico un Titolone de LA STAMPA di Torino: chi sfiora un arbitro verrà radiato!
Poffarbacco!
La Repubblica ci tiene a sottolineare che sono cose brutte, ma che succedono anche in Irlanda preferendo prendere la palla al balzo per rifilare qualche insulto malcelato al Ministro degli Interni.
Quel giornale di Milano, non pulito, rosa, si distingue, al solito fa il pesce in barile con il condizionale di circostanza che permea l’ “Allarme Violenza”.
Nessun esame di coscienza, nessuno dei suddetti che, per una briciola di onestà intellettuale residua fosse anche ipocrita,
si imponga per un attimo di abbassare i toni contro gli arbitri.
Che cerchi di educare, anche solo per ruolo, al vivere il calcio come un insieme di valori sportivi.
Anzi
dove si leggono richiami alla cultura ovviamente ci si riferisce a quella del sospetto.
Quante volgarità ignoranti abbiamo letto e sentito dai media in questo week-end sul presunto secondo giallo dovuto a Benatia?.
E quante insinuazioni: “…non serviva certo il VAR per vedere il rigore…”?
Ma per costoro sottintendere che Mazzoleni sia arbitro cornuto, venduto, prezzolato al servizio della Vecchia Signora, non è certo incitare alla violenza. Giammai.
Significa avere rispetto, educazione e responsabilità. E cultura.
Se poi un imbecille aggredisce l’arbitro in una partita in un campetto di provincia, perché in fondo in fondo la Gazzetta e la Domenica Sportiva gli hanno insegnato da sempre che “quello lì” è un venduto a prescindere, allora e solo allora “bisogna inasprire le pene”!
Meglio non fargli notare contro chi dovrebbero essere inasprite ed introdotte queste pene.
Mica si fanno intimidire. Tranquilli.
Perché come capeggia sul profilo TWITTER di uno di questi “fenomeni del circo”: “Ricordo che parliamo solo di calcio”.
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