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Attualità di N. REDAZIONE del 15/01/2019 09:15:48
Non ‘nero’ ma bianconero

 

Gli ispettori Federali presenti allo stadio Dall’Ara durante Bologna-Juventus di Coppa Italia, non hanno sentito i “BUUU” razzisti all’indirizzo di Moise Kean.
Tutti quelli che come noi hanno visto e ascoltato la diretta RAI (audio), hanno sentito in modo chiaro, tanto da essere evidenziati e condannati dai telecronisti, gli ululati in ben due occasioni rivolti alla giovane promessa bianconera: la prima dopo una bella azione personale con un colpo di testa finito al lato della porta e l’altra è dopo il sigillo del 2-0.

Il Corriere della Sera del 14.01.2019, ci informa che il Bologna non riceverà nessuna sanzione e dopo le dure prese di posizione per Koulibaly in Inter-Napoli di tutta la stampa italiana e del mondo sportivo nel suo complesso, in questo caso, si è solo cercato di minimizzare l’accaduto ai danni di Moise Kean.
La Gazzetta dello Sport (LINK), ha tenuto subito a precisare che i “BUUU” non erano di matrice razzista in quanto diretti verso diversi giocatori bianconeri e non solo contro Moise Kean, un ragazzo di colore ma italianissimo di testa e di cuore.
Zazzaroni (LINK), direttore del Corriere Dello Sport, si è esposto anche direttamente sulla sua pagina twitter dove ha specificato che ha ricevuto diversi messaggi in cui gli hanno scritto che i “BUUU” a Kean non erano razzisti (chi gli avrebbe scritto questa verità assoluta?).
Anche il centro Bologna clubs (LINK) ha voluto prendere posizione ufficialmente, specificando che si è trattato solo di sfottò, chiamando in causa la telecronaca Rai e chi aveva ripreso l’argomento, chiedendo di smentire le accuse intimando anche eventuali azioni legali.
La Juventus non ha emesso nessun comunicato ufficiale e il giocatore non ha improvvisato sceneggiate in campo ma ha reagito nel modo migliore che poteva segnando un bel gol.

Noi ci chiediamo come mai il principio secondo cui viene fischiato il giocatore che maggiormente si teme, valga solo per i giocatori bianconeri.
Abbiamo l’impressione che In Italia esiste una ed una sola vera forma di intolleranza, dichiarata, certificata, non ancora scritta per legge, ma ci manca poco, ed è quella verso gli juventini.
Sembra quasi che la giustizia sportiva sia particolarmente sensibile al richiamo di qualche società che ama alzare la voce mediaticamente e no del problema in sè. Oltre al caso Kean, ricordiamo anche quello che ha coinvolto Matuidi a Cagliari nella scorsa stagione.
Forse il vero intento non è quello di debellare il razzismo, ma solo quello di avere la possibilità di sfruttare la situazione (chiudendo qualche curva e permettendo ad altri di godere di trasferte e pubblico sempre presente...)

In questo turbinio di chiacchiere, non ci è chiaro, quali siano i parametri per giudicare se un ululato è razzista o meno e chi in realtà deve decidere.



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