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Attualità di E. LOFFREDO del 07/02/2019 09:16:33
Razzismo? Questione di colori...

 

Il razzismo è una delle moderne forme di ignoranza, sia verso il prossimo che verso sé stessi. Non possiamo qui affrontare in modo compiuto un tema sociale, culturale e politico così serio e impegnativo, possiamo però cimentarci con la manifestazione più imbecille che inquina il misero mondo pallonaro della Penisola.

Fino all'episodio Koulibaly, "apostrofato" durante l'ultimo Inter-Napoli, quasi si accettava di convivere con l'inciviltà di molti. Poi l'isteria napoletana - scoppiata più per la sconfitta che per insofferenza alla discriminazione – ha fatto deflagrare la "questione buuu". "Bisogna affrontare il problema! Se non sospendono le partite ce ne andiamo noi! Il protocollo è sbagliato!", e così via.

Vien da chiedersi se il problema sia cosa nuova o se invece qualcuno dalle parti di Castel Volturno non lo agiti per seminare credito spendibile in qualche modo. Mai prima dello strano caso Koulibaly il tema era stato così al centro del dibattito tra gli sportivi e tra gli addetti ai lavori. Dobbiamo ammettere che i De Laurentiis boys hanno smosso le coscienze...

Nonostante questa nuova sensibilità, nell'ultimo turno di campionato, durante Inter-Bologna, il giocatore rossoblu Ibrahima Mbaye è stato fatto oggetto del solito verso imbecille da parte di qualche primate che si traveste da tifoso. Proprio lì dove per gli insulti al difensore del Napoli era appena stata scontata una squalifica di tre giornate! Una recidiva che avrebbe dovuto trovare una certa eco. Ma è rimasta confinata in qualche trafiletto sui quotidiani sportivi. È vero che l'insulto si è udito solo verso la fine della partita, ma questo non dovrebbe inficiarne la gravità.

Fa quasi più notizia la risposta che Mbaye ha dato nel dopo-partita: "Lasciamo stare dai... C'è qualche ignorante ma non importa. Io voglio solo pensare ai tre punti che ha preso il Bologna, la cosa più importante di oggi". (trascrizione del CorSport)

Il dubbio allora nasce spontaneo: e se l'elegante quanto sprezzante noncuranza di Mbaye, esternata con una risposta superiore agli imbecilli di cui sopra rappresentasse la giusta via per mortificare e annichilire il fenomeno? Non tacendo ha rimpicciolito i buuu alla stessa dignità di chi li fa.

Nessun clamore, nessuna isteria, nessuna mania di persecuzione territoriale, nessuna teatrale minaccia di abbandono del campo. L'episodio Mbaye quasi dimostra che il razzismo in Serie A non è dovuto al colore della pelle, ma a quello della maglia.



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