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Attualità di P. CICCONOFRI del 05/11/2019 16:07:16
Il delirio social e televisivo

 

Dopo un inizio dai toni soft, il vice direttore di Rai Sport è uscito allo scoperto: attraverso il suo profilo Twitter ha preso posizione da tifoso napoletano contro la Juventus. Lo fa forte di un ruolo che forse gli sembra intoccabile. Ma i colleghi di Varriale, il direttore della Rai e chiunque interagisca con lui, non si sentono sminuiti lavorando con un giornalista così schierato? A perdere di credibilità è tutto il palinsesto, non solo lui. (LINK)

Non va meglio da altre parti. Pur di fare show, o magari solo per amicizia, nel programma di Pardo, Tiki Taka, è ospite fisso Cassano. Parlando del tanto discusso intervento di De Ligt nel derby, si è espresso così: «Questo è rigore sempre. Con le nuove regole è rigore. Le regole dicono che, anche quando allarghi di 10 cm è rigore». Che regole hanno fatto leggere a Cassano? Con il suo modo spavaldo, per qualcuno forse divertente, lancia comunque un messaggio sbagliato, che alimenta solo il clima di caccia alle streghe…
Non soddisfatto, dopo il replay della spinta di Belotti a Bonucci, ha continuato dicendo: «Anche con l'Atletico Madrid la stessa cosa. La solita manfrina, che non appena lo toccano fa finta che l'hanno spinto da 10 metri». Perché gli viene permesso di fare simili affermazioni?
Viene da chiedersi come mai in quello studio così attento alle simulazioni nessuno abbia pensato di far vedere la sceneggiata di Izzo con Ronaldo. Veramente un episodio che dice tanto … (LINK)

Vogliamo parlare delle moviole della Gazzetta dello Sport? Il testimone è passato a Edoardo Lusena, ma i contenuti non sono cambiati. I soliti giri di parole, a partire dal titolo, che vogliono far credere ad una Juve favorita giustificando, di contro, gli episodi dubbi degli avversari. Veramente per far credere ad un equilibrio delle forze in questo campionato si deve arrivare a giochi di parole senza capo né coda? (LINK).

Poi c’è De Laurentiis, che più perde più alza la voce per distogliere le attenzioni. Dopo le sceneggiate successive alla partita con l’Atalanta e dopo che ogni napoletano più o meno conosciuto ha urlato ovunque ottenendo in questo modo i famosi cinque minuti di popolarità, il suo Napoli perde nuovamente a Roma dove nemmeno gli specialisti in tuffi hanno potuto fare niente. Ecco quindi che De Laurentiis si gioca la carta calciopoli con la solita mezza battuta acchiappa stolti: «Il ricordo di Calciopoli è ancora fresco: nel 2005 rimasi molto turbato, mi ha segnato. Oggi come oggi è difficile dare fiducia a un sistema particolare. Ci sono arbitri su cui metto la mano sul fuoco, ma è complicato farlo per tutti».
Il patron del Napoli vorrebbe decidere tutto in prima persona così da sentirsi sufficientemente tutelato? (LINK).

Dalla stessa bottega provengono le esternazioni di Lorenzo Insigne. Il "magnifico" (?) dopo la sconfitta dell’Olimpico ha sottolineato: «Di certo per noi oggi non era facile scendere in campo dopo quanto accaduto con l’Atalanta e le varie polemiche del Var». Il tanto parlare dell’ambiente napoletano non permette di concentrarsi? La ricerca dell’alibi non è servita nemmeno per dare la carica ai giocatori, ma come potete leggere, solo l’alibi per la sconfitta successiva. (LINK). Traducendo un modo di dire partenopeo: "voi lo mettete, voi lo togliete".

In diverse occasioni ci siamo soffermati su questi e altri simili personaggi, ciò perché in fin dei conti ad avvelenare il clima sono sempre gli stessi.
È intollerabile che la credibilità della redazione sportiva della TV di Stato sia condizionata da un personaggio come Varriale che usa i social con una certa inclinazione da tifoso (a voler tacere di qualche like vietato ai minori...). Discorso identico vale per La Gazzetta, il cui doppiopesismo è inconciliabile con l'equilibrio dovuto al pubblico. Ma non da meno è censurabile chi usa fare spettacolo con il Cassano che abbiamo riportato sopra, che prima di lasciarsi andare in quelle dissertazioni dovrebbe acquisire un minimo di preparazione. Altrimenti si finisce per caricare ancor di più un ambiente fin troppo pompato.

Anche perché tutte queste inutili polemiche non possono "costruttivamente" cambiare una realtà evidente: la Juve è prima in classifica, è l’unica imbattuta in Europa e ha vinto entrambi gli scontri diretti con Napoli e Inter. Gli alibi alimentati nei post-partita possono mitigare le delusioni, ma è un sollievo effimero, la realtà resta solo questa.

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