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Attualità di P. CICCONOFRI del 04/12/2019 15:53:52
Taci quel microfono, qualcuno ti ascolta

 

Ha fatto scalpore l’audio delle parole dell’amministratore della Lega calcio Luigi De Siervo che, parlando del razzismo negli stadi e dei fantomatici “buu” con altri colleghi, affermava tranquillamente: «Spegniamo i microfoni così non si sentono» (LINK).

Qualcuno si sorprende ma in realtà il nostro calcio non è nuovo a questi atteggiamenti e a queste soluzioni. Ricordiamo calciopoli, dove le testimonianze che tiravano in ballo altre società “non interessavano”(rileggete la testimonianza di Rosario Coppola LINK), dove le intercettazioni con baffo rosso attenzionate erano solo quelle della Juve (ignorati invece i baffi rossi sulle telefonate di Facchetti LINK). Vogliamo anche ricordare i dossier secretati dalla Figc sul caso Preziosi (Genoa-Venezia dell’11/06/2005 3-2 LINK). Non citiamo nemmeno la lunga serie di “incompetenze” sui ricorsi presentati dalla Juventus per lo scudetto di cartone perché qui siamo veramente al ridicolo (LINK).

Il calcio italiano quando non vuole risolvere un problema o non sa come risolverlo, lo elimina; come se nulla fosse successo e senza dover dare nessuna spiegazione. Tanto ci sono i media che insabbiano, confondono ed orientano i tifosi.

Il tema del razzismo, per come gestito, fa acqua da tutte le parti. Non c’è uniformità di giudizio, ispettori che proteggono alcune realtà (se sentiamo i “buu” da casa come fanno a non sentirli da bordo campo?), senza dimenticare la solita strumentalizzazione verso qualche particolare atleta.

Nonostante i biglietti nominativi, le telecamere negli stadi, i video che circolano tranquillamente sul web, che renderebbero identificabile chi si macchia di razzismo, nessuna decisione è stata mai presa in modo serio. Il solito cerchiobottismo che serve per dare, appunto, un colpo al cerchio e uno alla botte: prima si riempiono pagine di giornali con commenti di chiunque che condannano i cori, poi si chiudono i settori dello stadio, poi si fa marcia indietro con richiesta di un supplemento di indagine come giustificativo, si riaprono i settori appena chiusi e nessuno sa più niente. Il recente caso che ha visto come protagonista Balotelli, oggetto di cori razzisti durante Verona- Brescia, mi sembra esplicativo.

Quindi di cosa ci meravigliamo? Silenziamo, nascondiamo, escludiamo, non decidiamo: problema risolto.

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