Per fortuna si sta spegnendo il caso Mihajlovic vs "marito di Benedetta Parodi", una fortuna perché non se ne poteva più della difesa corporativa dell'informazione italica. Una difesa fuori luogo e per di più neanche puntuale rispetto alle accuse dell'allenatore del Bologna. Un serrate le fila da parte di alcuni che ha voluto mettere al centro la forma più che la sostanza dello sfogo di Sinisa.
Oggi però quella corporazione (soprattutto il ramo sportivo di essa) ci mostra proprio attraverso la forma la qualità con cui sostanzia la mission informativa. Ripartiamo proprio da Sky. Nel rullo mattutino di TG24 guardi le immagini di Juve-Atalanta e all'ascolto noti l'enfasi per i gol dei nerazzurri e la mestizia per la concessione dei rigori e lo sconforto per la trasformazione di Ronaldo. Ecco la forma tradisce la sostanza.
Più esemplificativo dell'imparzialità della stampa italiana è la Gazzetta dello Sport. Luigi Garlando così si esprime sui due rigori:
«A rigor di regolamento forse c'erano. Però...». Però alla Juve è meglio che non si diano?
Giornalisti troppo tifosi, troppo antijuventini. Non possono coltivare la pretesa di essere considerati credibili. Non sarebbe questa la loro missione. Forse in alcune redazioni si persegue l'obiettivo di alimentare una retorica populistica per compiacere il desiderio di vendite e audience dell'editore, in questo caso però
è lecito interrogarsi sulla buona fede di alcuni operatori dell'informazione italiana.
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