Di Antipatico

In attesa della fine della Champions League, il mercato sta preparando i suoi colpi. A Torino, casa Juventus, come tutti gli anni, la stampa italiana gioca al ribasso proponendo scambi a perdere o cessioni dolorose per esigenze di bilancio. La più suggestiva, è quella che vedrebbe lo l’avvicendamento tra Cristiano Ronaldo e Icardi. Sul piano sportivo, è ovviamente uno scambio a perdere. Ma lo ritengo possibile, purtroppo.

Si sa già come ragionano, ai piani alti: prendiamo un centravanti, che ci manca, e ci avanzano pure i soldi. E d'altronde dovremmo ormai essere abituati a queste operazioni che si ripetono sempre più spesso. Ma stavolta sarebbe diverso: come l'acquisto di Ronaldo pareva il preludio a un cambio di mentalità, una sua prematura cessione (voluta da Ronaldo, o con Ronaldo consenziente) significherebbe una rinuncia forse definitiva ai sogni di grandezza anche internazionale.

Perché il nostro è solo un lavoro di restyling, che ci mantiene perennemente al massimo livello in Italia, ma anche di uno/due gradini sotto in Europa. Nessun altro grande club ragiona come il nostro: prendo un grande centravanti ma rinuncio al trequartista; poi prenderò il trequartista ma svendendo i miei terzini; quindi mi toccherà riprendere i terzini ma dovrò sacrificare il mediano; e così via ... Uno ne aggiungiamo e un altro lo perdiamo: sicché mancherà sempre qualcosa. E il cammino europeo ne è un'esemplificazione: puoi rimontare un Atletico, rifilare un 3-0 al Barcellona, superare il Real ai gironi, ma il turno successivo qualcuno ti castiga: talvolta può essere anche un Ajax o perfino il Lione. E allora pensi: ci mancava De Ligt, ora serve Aouar, magari Pogba. E così li prendi, e cedi Ronaldo, o - bene che vada - Dybala, per far quadrare i conti. E sei nuovamente al punto di partenza.

Obiettivamente, è scoraggiante. E se prima si poteva pensare che l'arrivo di Ronaldo avrebbe reso appetibile l'approdo alla Juventus per qualunque altro campione, ora aspettiamoci l'inverso: con o senza mare, ci sarà sempre una città che sembrerà più bella della nostra.

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