Stamattina abbiamo letto che Pirlo, tra le altre cose, sarebbe anche carente di autocritica (Corsera). Possibile. Purtroppo la dialettica del tecnico juventino non lo aiuta a far capire (se e) quanto è arrabbiato con la squadra e (se e) quanto è arrabbiato con sé stesso. Ma queste sono cose che deve dimostrare nello spogliatoio, al gruppo squadra.

La cosa fastidiosa da leggere però sono le ultime dichiarazioni di Chiellini: «Gli anni passano per tutti, i cicli a volte finiscono. Noi stiamo cercando in tutti i modi di farlo continuare con il decimo scudetto, ma non è assolutamente facile. Continuare ad avere il DNA Juventus non è facile. Quella di oggi e quella con la Fiorentina sono state le nostre peggiori partite». Il capitano bianconero ha svelato una sua stanchezza mentale che non fa ben sperare.

Vien da chiedersi se questa fiacchezza psicologica sia solo sua o di altri componenti della rosa.

In questi anni la Juve ha attraversato altri momenti delicati. In qualche circostanza ne è venuta fuori facendo quell'autocritica che qualcuno oggi non riconosce al tecnico: ricordate il dopo Reggio Emilia quando Buffon picconò i difetti di allora della Juve? Con «non vado in giro a fare la figura del pellegrino» praticamente disse "io non ci sto!". In altre occasioni invece è sprofondate nel «bidone della spazzatura al posto del cuore».

Ora leggiamo la quasi rassegnazione nelle parole di Chiellini. E allora stavolta gli diciamo noi "io non ci sto!". Caro Giorgio, a volte bisogna capire anche che non si può più esser utili alla causa e, se si è stanchi, se non si trovano le forze (soprattutto mentali) per "continuare ad avere il DNA juventino" bisogna farsi da parte. Così si dimostra di tenere a qualcosa per costruire il quale si è molto contribuito.

Ora in corso di stagione si deve evitare di continuare a pubblicare farsi fatte e dichiarazioni scontate. Se si vuol continuare con il ciclo vincente l'autocritica si faccia con schiettezza nel chiuso dello spogliatoio, in pubblico cercate di parlare con le prestazioni e i risultati. Così capiremo se questo ciclo può dirsi chiuso e bisogna subito aprirne un altro con gente motivata e in possesso del DNA juventino.

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