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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di F. FILIPPIN del 02/02/2021 07:44:17
Milan primatista...dei rigori: fu vera gloria?

 

Il dato è noto, visto che l'argomento è molto caldo: il Milan quest'anno viaggia al ritmo di più di due rigori a favore ogni tre partite (14 in 20 giornate).
Il primato, con un coefficiente di 0,7, è non solo italiano, ma anche europeo, e piazza i rossoneri davanti a Leicester e Strasburgo, con 10 penalties rispettivamente in 21 match (coefficiente 0,47) e 22 (coefficiente 0,45).
Numeri piuttosto clamorosi che hanno fatto storcere il naso a molti.

Al di là delle facili ironie (e sappiamo bene che significa visto che da decenni ne siamo vittime) e di una visione superficiale, può essere interessante approfondire la questione da un punto di vista un po' diverso, che non si limiti all'esame dei singoli episodi.
Di tutti questi rigori, la maggior parte sembrano, infatti, netti, essendo quelli “discutibili” (generosi, cervellotici o fantasiosi, fate voi) forse quattro (Roma, Fiorentina,Torino, Cagliari) che da soli sarebbero, però, sufficienti a piazzare il Milan al quarto posto nella speciale classifica italiana, a una sola lunghezza dalle prime.
Non può, però, non balzare all'occhio la differenza rispetto al resto del gruppo, in cui le seconde viaggiano a ritmi ben diversi, con 5 rigori al massimo a favore, e in cui tutte le altre squadre sono compatte e ravvicinate.

Viene da chiedersi: se anche i rigori al Milan per lo più c'erano, come mai alle rivali non capita lo stesso, con numeri paragonabili?
È un caso? C'è qualcosa che non torna nel metro di giudizio applicato?
La domanda, insomma, potrebbe essere: Perchè solo al Milan? C'è qualcosa di speciale nel suo gioco?
Lo scorso anno la Lazio stabilì il record di rigori a favore (18, destinato probabilmente ad essere stracciato a breve), ma si trattò di un anno anomalo in cui vennero assegnati rigori un po' a casaccio a tutti, tanto che Genoa e Lecce (non certo due big, con i salentini addirittura retrocessi) arrivarono rispettivamente a 16 e 15: numeri anormali, ma diffusi.
Ricordate la sequela di rigori assurdi per falli di mano?
La situazione quest'anno pare essersi normalizzata, con un'unica eccezione numerica.
Interrogato sul punto e sollecitato (neanche poi tanto) dai giornalisti, Pioli così si è difeso dopo Milan - Atalanta: “Giochiamo un calcio offensivo, siamo spesso in area, è per questo che prendiamo tanti rigori e tanti pali.”

È proprio così? Guardiamo un po' di numeri, partendo dal sito della Lega (LINK).
Premessa doverosa: le statistiche da sole non possono spiegare tutto e, spesso, possono stravolgere la realtà e ci tocca, quindi, anche fare l'avvocato del Diavolo...
Il calcio, a differenza di altri sport in cui i numeri sono molto più significativi (come il basket o il tennis, anche se non tutti i punti pesano allo stesso modo), si basa su singoli episodi, che hanno, ovviamente, un peso specifico superiore.
Il Milan tira tanto? Non è vero. Il Milan è quarto, lontano dal Napoli (che di rigori ne ha avuti solo 3) e con poche lunghezze sulla Juve (anche lei, come i partenopei, con una partita in meno).
Questo dato, però, non vuol dire nulla, in sé, perché vengono contati anche i tiracci sparati in curva da 40 metri, che niente hanno a che vedere con i rigori.
Anche contando i soli tiri in porta la situazione non cambia, anzi, col Milan che perde una posizione a +1 dalla Juve.

Ma ripetiamo: tirare tanto non significa avere un gioco “offensivo” (al massimo avere un gioco “efficace”) e non c'entra molto con i rigori a favore.
Lo stesso dicasi per i pali invocati da Pioli.
Numeri interessanti possono essere altri: i cross, per esempio, visto che (di solito) si crossa in area quando c'è almeno un proprio compagno in posizione favorevole e si tratta di situazioni che possono generare contrasti, trattenute, falli di mano per anticipare l'avversario, ecc.
In questa classifica, però, il Milan è addirittura decimo.
Ma neppure questo vuol dire molto, perché se non si crossa tanto magari si entra in area spesso palla a terra.

Qui ci aiuta un altro sito di statistiche (LINK) che alla voce “Tocchi in area” posiziona il Milan al quinto posto, dietro ad altre big (Atalanta, Juve, Inter e Napoli), tutte lontane quanto a rigori a favore.
I tocchi in area, però, aumentano le possibilità di contrasti, ma i falli possono, ovviamente, avvenire anche sul primo portatore di palla.
Anche il gioco "offensivo" del Milan va sfatato un po': quanto a possesso palla nella metà campo avversaria il Milan è addirittura decimo, dietro pure al Bologna; qui la difesa può essere semplice: possesso nella metà campo avversaria può significare passaggi sterili sulla trequarti in contrapposizione ad un gioco verticale fatto di ripartenze e strappi, magari molto più pericoloso.

L'unica statistica dove il Milan svetta è quella dei corner (situazione potenzialmente favorevole per la concessione di rigori): il suo primo posto, però, non è così netto (122 rispetto ai 120 con una partita in meno della Juve) e non pare sufficiente a giustificare nulla.
Uscendo dai freddi numeri, si potrebbe pensare alle caratteristiche tecniche dei singoli, del centravanti possente che deve essere fermato con mezzi “rudi” o di seconde punte, tutte dribbling e cambi di direzione.
In questo senso, però, pare difficile credere che i trequartisti del Milan siano tanto superiori a quelli della concorrenza, al punto da spiegare la differenza, disponendo tutte le big di giocatori tecnici e rapidi, di qualità anche superiore nell'uno contro uno (si pensi a Ronaldo, Cuadrado, Chiesa, Lautaro, Ilicic, Gomez, Muriel, Insigne, ecc...).

Sul punto, tornando ai numeri, anche quelli dei dribbling tentati (semplicisticamente si dice che chi più dribbla più falli subisce) sono ingannevoli: il Milan è settimo, ma nelle prime sei posizioni ci sono Torino, Crotone e Cagliari e viene, quindi, da chiedersi a che servano veramente.
Quanto ad Ibra, i rigori conquistati dallo svedese sono solo 3 (compreso uno da fallo di mano del difensore nel tentativo di anticiparlo), ma anche qui il ragionamento dovrebbe porsi uguale nelle marcature di marcantoni come Lukaku o Zapata.

La verità, come spesso accade, sta probabilmente nel mezzo: sicuramente il Milan ha goduto, quest'anno, di una combinazione di variabili a favore e di un occhio di riguardo, nel senso di una fiscalità e una puntualità anomala nella concessione di rigori (anche a mezzo dell'uso del VAR, non sempre uniforme) che per lo più c'erano, di cui, però, non hanno certo goduto le avversarie in ugual misura.
Si può gridare allo scandalo? Probabilmente no, perlomeno non solo riguardo ai rigori concessi al Milan, ma viene da chiedersi cosa accadrebbe se al posto dei rossoneri (il primato del Milan, infatti, per ora non sta scatenando altro che ironie) ci fosse la Juventus, tacciata da sempre di essere favorita quanto a rigori concessi, con una visione della realtà distorta che anche da queste pagine in passato abbiamo smentito, sulla base di numeri e statistiche.

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