Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
Juventus
Domenica 06/04/2025 ore 20.45
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Mauro Nero del 04/04/2013 13:03:22
Umiltà e realismo, non facili scuse!
Che brutta serata a Monaco. Battuti e abbattuti. Una partita senza storia, giocata dalla peggiore Juve degli ultimi tempi. Sicuramente la peggiore in Europa vista fino a martedì.
La maggior parte dei commentatori hanno evidenziato la differenza qualitativa ed esperienziale fra le due squadre, mettendola alla base della debacle juventina. Lo stesso Conte ha affermato che “se loro sono in grado di spendere 48 ml di euro per un solo giocatore, ogni altra considerazione è superflua”.
Ma stanno veramente così le cose? Possiamo pensare che i nostri abbiano sul serio dato il 100%, come detto dall’allenatore?
Io credo proprio di no. Anzi, sono abbastanza stufo di sentire la solita nenia del “ricordiamoci da dove veniamo”, ovvero l’ammiccamento sulla differenza di possibilità economiche fra le due squadre.
Innanzitutto, noi siamo la Juventus. Abbiamo una storia e un blasone che non può essere scalfito da tutto quello che ha portato la farsa del 2006, compresi i famigerati settimi posti. In secondo luogo, per fortuna – come ci hanno insegnato , per un ventennio, senza tema di smentita, quelli dell’Atalanta di Milano – non sempre, chi più spende è il più forte.
Ed allora, siamo realistici e sinceri. Martedì la partita è stata un disastro per demeriti evidenti dei giocatori e anche dell’allenatore.
Se gente abituata a giocare finali modiali, come Buffon e Pirlo, “toppano” clamorosamente un incontro di tale livello, mi dite cosa c’entra la differenza di capacità di spesa tra le due società? Se costoro vengono seguiti a ruota, circa l’opacità della prestazione, da altri atleti che si sono giocati una finale dei campionati europei (Barzagli, Bonucci, Marchisio, Chiellini), perché si continua a parlare anche di divario esperienziale?
Ed infine, mi chiedo : se si fosse stati così convinti di trovarsi di fronte ad un armata nettamente superiore sotto ogni punto di vista, con quale presunzione abbiamo potuto solo immaginare di andare ad imporre il nostro gioco in terra tedesca? Non sarebbe stato meglio partire con un centrocampo folto ed una sola punta?
Ma, soprattutto, dopo il primo tempo di sofferenza evidente, proprio a centro campo, con quale coraggio ci siamo ripresentati in campo alla ripresa con gli stessi undici, fino al secondo goal che ha chiuso ogni discorso?
A mio modesto parere le risposte a queste domande sono ovvie, così come sono evidenti le constatazioni di fatto da cui scaturiscono.
Pertanto, siamo ancora sicuri che a Monaco abbiamo buttato la qualificazione per manifesta inferiorità? O, forse, anche per una crescita generale della squadra e del tecnico, è il caso di prendere atto che abbiamo sfigurato per colpa dello stato psicologico deprecabile dei nostri, aiutato dalla pericolante disposizione tattica scelta dall’allenatore sin dall’inizio, riconfermata , per di più, al secondo tempo, nonostante il disastro dei primi 45 minuti?
Hai nostri ragazzi non possiamo che dire grazie per tutto quello che hanno fatto e stanno facendo. Tuttavia, ogni tanto, non fa certo male riconoscere i propri errori e le proprie mancanze. Si chiama senso di umiltà e realismo. Doti contrapposte alle facili scuse, fondamentali per la crescita di un gruppo, oltre che della persona stessa.
 
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our