A vita ANTONIO CONTE ! Questo si ben chiaro, io provo grande ammirazione e rispetto per Antonio, da tifoso bacerei la terra dove passa... Però anche Lui deve ancora "crescere" ed imparare che: - il modulo non è inossadibale; - i giocatori intelligenti possono cambiare modulo prima e durante la partita - quando affronti chi è fortissimo per qualità e fisicità non sono negli 11 titolari ma anche nei 7 in panchina ed organizzatissimo sul piano del gioco che sa non solo imporsi quando la palla ce l'ha tra i piedi ma anche quando ce l'ha al'avversario, devi essere più umile e "alzare pallonetti" per poi affondare il colpo quando capita la palla buona da spingere (se mi passi il paragone tennistico); - i grandi e vincenti allenatori sanno plasmare al squadra a seconda della necessità: Lippi in passato lo ha fatto con la Juventus prima e con l'Italia mondiale poi; Ancellotti ieri sera ha addirittura adottato una sorta di 4-2-4 dove i due attaccanti esterni correvano soltanto 50/60 metri di campo anche quando difendevano contro gli 80/90 metri costretti a correre dai nostri esterni che già non hanno "qualità" eccelse e che poi arrivano sfiniti ai 20/15 metri finali... e si vede tutte le sante partite...; - l'integralismo, in tutti i campi della vita, non porta altro che scelte troppo spesso sbagliate, dettate dalla testardaggine e dal pensare che tu e solo tu sei il portatore supremo della verità e che il tempo e la forza bruta ti darà ragione...;
Antonio, comincia ad essere più camaleontico, i giocatori intelligenti (e tu sostieni che lo sono tutti i tuoi ragazzi) possono adattarsi in corsa, in partita, a qualsiasi modulo per raggiungere l'obiettivo finale della vittoria o della resa con grandissimo onore. Perché negli ultimi 180 minuti di Champions è stata una resa piuttosto imbarazzante sul piano dell'integralismo applicato al gioco del calcio. Ma sono sicuro che Antonio ha capito l'errore - se così lo vogliamo definire - e vedremo in futuro una squadra più "semplice" e più "cinica", altrimenti, Grazie Antonio, ma c'è bisogno di maggiore elasticità mentale.
Un grosso abbraccio, ed ora andiamo a conquistare lo Scudetto n. 31, piagnina di milano permettendo. |