L’emergenza legata al corona virus in Italia ha creato caos anche nel calcio e ha fatto emergere come sempre, quell’aspetto non propriamente nobile, di chi ne vuole approfittare per portare acqua al proprio mulino.
Juventus – Inter era la partita più attesa della 26° giornata della Seria A. L’emergenza corona virus, soprattutto in alcune regioni, ha creato un caos assurdo nella gestione di alcune partite con soluzioni che di ora in ora cambiavano, fino a quella definitiva di rinviare i match che coinvolgevano le squadre dei territori più colpiti. Questa premessa per dirvi che è chiaro a tutti che, sul fatto
che la situazione sia stata gestita in modo dilettantistico da parte della Lega, non ci piove.
Ma veniamo a
Juventus – Inter. Dopo una prima decisione che prevedeva la disputa della partita a porte chiuse è arrivata la decisione del rinvio a poche ore dall’atteso match. E qui il caos nel caos.
I tifosi interisti gridano al
complotto, i social sono pieni di proteste al grido di “campionato falsato”, fino alle parole di Dal Pino in cui spiega che
Marotta ha rifiutato di giocare lunedì sera a porte aperte. La replica di Marotta poche ore dopo in cui afferma che la proposta era impraticabile e provocatoria. Lo stadio sarebbe stato inaccessibile per i residenti nelle zone del focolaio, tra cui la Lombardia, regione da cui provengono anche tanti tifosi juventini che, in ugual misura, non avrebbero potuto assistere alla partita.
L’ipotesi di slittamento a maggio provocherebbe un ingorgo di calendario che attualmente, per entrambe le squadre ancora impegnate su tre fronti, avrebbe creato ulteriori problemi. Calendario comunque non ancora definitivo, sono allo studio altre soluzioni, come dichiarato dagli stessi organi sportivi.
La Juventus, ufficialmente, tramite le parole di Adrea Agnelli, si era detta disposta ad accettare le decisioni necessarie nell’interesse generale legate all’emergenza.
Però diciamo la verità. In una situazione come questa, con una Juve non brillante, con la possibilità di giocare una partita in trasferta senza il pubblico di casa, venendo anche da una partita in meno giocata (il rinvio con la Sampdoria della scorsa settimana), l’emergenza corona virus,
per l’Inter sarebbe stata un’opportunità. E il comportamento di Marotta, le sue parole, mostrano tristemente questo aspetto. L'unica situazione gradita a Marotta è quella di voler giocare a porte chiuse, altrimenti ne va la regolarità del campionato. Per farlo, bisogna giocarla il prima possibile. L’ inter è disposta a rinunciare ai suoi 2000 tifosi (circa) a condizione che la Juventus rinunci ai suoi 39.500 (circa). Che poi, trattandosi di una limitazione estesa a tutti i tifosi provenienti dalle zone focalaio, sarebbero comunque molti di più gli juventini esclusi. Ma quelli sappiamo tutti che non contano.
Su questa base e con queste premesse, o decide il solo Marotta cosa fare o si blocca il campionato. In questo contesto arriva anche la proposta del Napoli che vorrebbe
rinviare le partite di Coppa Italia, previste per mercoledì e giovedì e dare spazio ai recuperi di campionato. Ipotesi scartata per ora.
Ma anche in questo caso, il Napoli, che ospiterebbe l’Inter con al suo attivo una partita in meno di campionato, avrebbe un interesse diretto al rinvio…
Senza dimenticare che Lotito, zitto zitto, continua
a non concedere l’anticipo all’Atalanta impegnata la settimana prossima in Champions League nell’indifferenza generale. Anche qui la Lazio, che ricordiamo ha beneficiato del rinvio prima della Supercoppa, continua a coltivare il suo orticello…
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