L'emergenza coronavirus non ha fatto brillare alcuni giocatori e dirigenti del calcio di casa nostra, alcuni hanno mostrato un evidente disorientamento intellettivo. Delle dichiarazioni dei dirigenti laziali Tare e Diaconale, novello Carneade calcistico, assurde, contraddittorie, tipiche di personaggi che parlano con se stessi e spesso si rispondono pure ne abbiamo parlato precedentemente, ma ieri sono giunte anche quelle del bomber interista Lukaku, il medioman dell'area di rigore, colui che è grande con le piccole e piccolo con le grandi, colui che segna a valanga contro le provinciali, ma contro le squadre più forti non ne becca una che sia una, un calciatore che dovrebbe utilizzare queste settimane di isolamento forzato per studiare come fare ad eludere le marcature spietate di Bonucci e De Ligt e invece trova il tempo di rilasciare dichiarazioni per lo meno ambigue sulle motivazioni che hanno indotto il Governo italiano a dichiarare lo stop a tempo indeterminato di tutte le attività sportive.
In sintesi Lukaku, durante una trasmissione in streaming su non so bene quale social network, ha detto che si è arrivati alla decisione di chiudere il calcio solo quando è risultato positivo un giocatore della Juventus e che questa cosa non è normale. Ogni organo di stampa, sia italiano che estero, ha interpretato questa frase come un attacco diretto al governo del calcio, ovvero al Governo del paese e persino alla Juventus stessa, oggetto di presunta tutela da parte dei due di cui sopra. Qualche simpatizzante della seconda squadra di Milano ha tentato una difesa d'ufficio, specificando che il tifoso juventino, ma evidentemente anche la stampa di mezzo mondo, ha frainteso le parole del gigante belga-congolese, che intendeva solo specificare l'appartenenza di Rugani alla Juventus, non certo che il provvedimento di sospensione fosse dipeso proprio da tale appartenenza. Forse è davvero così. Forse Lukaku, che ha rilasciato la dichiarazione in francese, sua lingua madre, non era esattamente il primo della classe quando a scuola frequentava le lezioni di francese, probabilmente qualche perfido giornalista italiano e juventino, ammesso che ne esistano, ha volutamente tradotto male, ha subdolamente travisato, si è vittimisticamente offeso, non so. So solo che Lukaku ha detto una falsità. Basta informarsi, calendario alla mano:
8 Marzo 2020: La Juventus,
more solito, asfalta ben bene l'Inter: 2-0 in uno Juventus Stadium deserto.
10 Marzo 2020: "Il Consiglio Federale
visto il Decreto Legge 23/02/2020 n. 6 recante
“Misure urgenti in materia di contenimento e gestione della emergenza epidemiologica da COVID-19”;
visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 recante
“ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale; preso atto della sospensione sino al 3 aprile 2020 degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati, di cui al citato Decreto del 9 marzo 2020;
visto l’art. 27 dello Statuto Federale
delibera di sospendere sino al 3 aprile 2020 tutte le competizioni sportive calcistiche organizzate sotto l’egida della FIGC". 11 Marzo 2020: Rugani, calciatore della Juventus, viene trovato positivo al coronavirus dopo aver effettuato il tampone.
Il campionato, dunque era già fermo da un giorno e la decisione era comunque nell'aria da almeno una settimana. Ed è inoltre curioso che un calciatore dell'Inter affermi questo, al di là del significato più o meno travisante o travisato delle sue parole, perché soprattutto Marotta, il DG della sua squadra di appartenenza, ha insistito per giorni pur di giocare il match Juventus-Inter a porte chiuse, per non correre il rischio di infittire troppo il calendario interista più avanti, considerato che i nerazzurri avrebbero dovuto recuperare anche il match interno contro la Sampdoria. L'Inter ha fatto di tutto per giocare ed evitare di sospendere il campionato con la Juve in testa; Marotta parlò inequivocabilmente di campionato falsato quando l partita fu rinviata al 13 Maggio insieme ad altre cinque gare di quel turno, mentre non ritenne falsante il precedente rinvio di Inter-Sampdoria. Il 3 Marzo sempre Marotta pretendeva che si giocasse a porte chiuse, sempre per non falsare il campionato, col presidente Zhang che il giorno dopo dichiarava che giocare a porte chiuse fosse l'unica scelta possibile. Capisco che per Lukaku, come per chiunque altro, sia stato ben difficile star dietro a tutte le dichiarazioni, una che contrastava con l'altra, del suo DG e questa è sinceramente l'unica scusante che gli riconosco, anche se la solita sparata contro la Juve pare essere dettata dal solito ben noto
clichè anti-J ormai mandato a memoria da chiunque approdi nel nostro campionato. E anche questo è un virus da debellare, prima o poi. Un virus che impesta il calcio italiano da non meno di quarant'anni.
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