Non entrando nel merito dei contenuti del libro di Chiellini, qualche domanda, a seguito dell’uscita delle prime anticipazioni ce la siamo fatta (LINK).

Abbiamo appurato che Chiellini ha chiaramente dato giudizi sulle persone, non sugli episodi, per cui è logico che riceva in risposta lo stesso trattamento. Soprattutto dovrebbe ben sapere, anche in vista del suo futuro da dirigente, che le parole di uno juventino hanno sempre un’eco maggiore di quelle degli altri e che, se la stampa ne dà una chiave di lettura è sempre in modo negativo. Quasi un autogol lo definirei.

Nello specifico, sparare su Balotelli e Melo (LINK, LINK, LINK, LINK è fin troppo facile, con quelle affermazioni ha dato visibilità al proprio libro, limitandosi a dare giudizi negativi su due persone che certamente non hanno il minimo consenso tra i suoi potenziali lettori. Per cui non è certamente stato un atto di eroismo come qualcuno ha pensato di interpretarlo. Magari un gran battage pubblicitario che susciterà curiosità per poter vendere un libro il cui ricavato andrà in beneficenza. Magari Crosetti gli avrà detto di criticare qualcuno per non apparire troppo buonista e ha scelto due bersagli facili. È incomprensibile il mettersi sullo stesso piano di Balotelli e Melo.

Parliamo poi dell’odio sportivo verso l’Inter: che senso ha odiare l'Inter sportivamente? Quante volte in questi ultimi anni è stata una nostra seria rivale sportiva? Gli interisti dicono pubblicamente che ci odiano per quello che siamo e rappresentiamo e non sportivamente, sviliscono le nostre vittorie accusandosi di averle rubate… Lo stesso Zanetti, quello del messaggio gradito da Chiellini, nel suo libro, aveva scritto «Quante volte in campo ho visto l’arroganza , il petto buttato in fuori, il giocatore che, quando il compagno incassa un fallo, invece di rasserenare gli animi e invocare la calma, si getta avanti come cercando la rissa da saloon , bene attento che gli ultras si accorgano delle sue deprecabili gesta. Non mi piace questa prepotenza , non mi piace quando l’allegria, la solidarietà, il rispetto che, pur tra avversari, devono sempre governare la partita, cedono alla spocchia .
A livello internazionale ci sono giocatori, anche bravi, Piqué, Chiellini o Bonucci (quest’ultimo cresciuto nell’Inter, l’ho visto allenarsi accanto a me quando era nella nostra Primavera) per esempio, che entrano in campo come aristocratici alla corte del Re Sole: guardano tutti dall’alto in basso, squadrano sprezzanti gli avversari, esagerano in veemenza. Datevi una calmata , ragazzi mi viene da dire loro. Il calcio è un gioco, è uno sport, per noi è anche lavoro, ma è inutile caricarlo di stress. La vita è già lunga, difficile, la fortuna capricciosa, gira a suo piacere: meglio stringersi la mano, incoraggiarsi, ricordare quel che ci unisce e non quel che ci divide. Purtroppo non tutti la pensano così».
Non usa termini volgari, ma il giudizio su Chiellini da parte di Zanetti non mi sembra lusinghiero, perché allora prestare sempre il fianco?

Inoltre ci chiediamo: ma i giocatori simbolo della Juventus devono farsi scrivere la biografia per contratto da Crosetti non propriamente un sostenitore bianconero?
Anche Crosetti, bella coerenza. Sempre ad attaccare la Juve, ma anche sempre attaccato alla visibilità e al ritorno che gli garantisce la Juve.

Ma soprattutto, non è ridicolo parlare su un libro di un giocatore in attività che in astratto potrebbe ancora essere convocabile creando un potenziale nuovo caso? La biografia poteva scriverla a fine carriera.

È poi assurdo scoprire che in tempo di pandemia, le parole di Chiellini vengono riprese, con tanto di reazioni, nelle edizioni dei principali dei TG nazionali; dovrebbe essere spunto di riflessione sullo stato dell'informazione in Italia.

In conclusione, ci piaceva di più questo Chiellini LINK

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