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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di E. LOFFREDO del 21/11/2025 08:17:56
Attraenti come i peggiori discount

 

Il calcio italiano continua a mietere successi al contrario. Il movimento italiano annaspa, ansima, è cianotico, eppure i suoi dirigenti anziché fermarsi e fare una sana e seria riflessione autocritica per cercare le proprie colpe gestionali, si dimenano, si agitano e si contorcono ottenendo l’unico risultato di esaurire in fretta e male quel poco di ossigeno che rimane, se rimane.

In queste ore De Siervo, amministratore delegato della Lega di Serie A, ha dichiarato che nel mercato internazionale «la Champions League ha reso meno attraente il nostro campionato». In una situazione di normalità potremmo prendere quelle parole come una constatazione utile a farne un punto di partenza per porre rimedio al deficit di attrattiva del campionato italiano, ma, considerando che le parole vengono da chi sta accompagnando già da tempo il declino, il commento non può che essere da subito infastidito. Meno attraente per chi? Anche se non ci fosse la Champions, l'attuale Serie A non potrebbe competere con Premier League e Liga di Spagna. Nel mercato internazionale il campionato italiano rappresenta uno dei discount più scadenti.

Conferma il fondamento della nostra reazione un passaggio successivo del discorso di De Siervo. Il nostro dopo aver sostenuto che anche «la fantomatica Premier League» deve vendere le partite con lo sconto ha affermato «la crisi perciò riguarda tutti i campionanti, non solo la Serie A. Quello che può fare la Lega Serie A è cercare di sensibilizzare FIFA e UEFA per bloccare questo fenomeno, altrimenti rischiamo di distruggere il tessuto di queste squadre». Siamo al solito disco rotto che gira dal 2006, anziché lavorare per raggiungere i migliori, Champions, Premier o Liga, si chiede che gli altri smettano di crescere e si fermino per aiutare o agevolare la claudicante Serie A. Quel vizietto lo conosciamo bene, De Siervo avrà imparato da Carraro: pensare a chi è indietro (con la poltrona a Gravina l’UEFA non ha già fatto abbastanza per il calcio italiano? Questo calcio tricolore…).

A De Siervo diamo un consiglio: prima di questuare singolari contributi di solidarietà internazionali si preoccupi di quello che succede nel mercato interno. Le recenti parole del presidente della Federtennis possono essere prese col sorriso scettico di chi sente intangibile la propria condizione di sport di maggioranza relativa, ma quando Binaghi afferma che «Stiamo studiando [per superare l’audience del calcio, ndr], ci stiamo preparando. La finale di Sinner contro Alcaraz alle ATP Finals è stata la partita più vista nella storia del tennis italiano in tv. Se le reti [Rai 1 e Rai 2] fossero state invertite avremmo fatto due milioni in più, detto questo una cosa traina l’altra. Aver avuto in fila tennis e calcio ha fatto sì che gli spettatori di Sinner abbiano poi continuato a vedere l’Italia» forse non sta facendo una sparata alla De Laurentiis.

Se poi De Siervo e Gravina preferiscono continuare a proporre il calcio degli stadi fatiscenti, della classe arbitrale che incespica continuamente nel VAR, della giustizia sportiva a due velocità che riscrive le classifiche, non si stupiscano che questo sia meno attraente della CL. Gli spettatori, soprattutto quelli stranieri, non sono disposti a comprare un prodotto di bassa qualità che può andar bene per il pubblico interno abituato alla réclame che ne fa qualche cheerleader dell’informazione nostrana.

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