Vorrei fare un parallelismo, forse un po' azzardato, tra il mondo del calcio e il mondo in generale, o meglio quello che nel mondo sta succedendo negli ultimi tempi. Seguitemi.
Mi riferisco in particolar modo a ciò che sta succedendo nei Paesi del nord Africa, con regimi ultradecennali rovesciati dalla rabbia dei loro popoli che abbiamo invece sempre immaginato perfettamente sodali di chi li governava. E invece no. Questi popoli hanno dovuto ingoiare e sopportare per decenni cose di cui noi occidentali ignoravamo l'esistenza.
Adesso il tappo è saltato e la schiuma sta venendo tutta fuori.
E qui da noi? Da quanti decenni, a cominciare dalla tanto celebrata unità d'Italia, abbiamo dovuto sorbirci di tutto in un letargo perenne, passando per monarchie, prime e seconde repubbliche senza che nulla cambiasse.
L'italiano sembra che possa sopportare di tutto, ma guai se gli si tocca la mamma e la squadra. Nel vedere il ritiro della Roma militarizzato, con poliziotti in tenuta anti-sommossa, per le protesta contro la squadra dopo l'ultima sconfitta, che neanche in Libia in queste ore, capisco che all'italiano gli si possa fare di tutto, ma se c'è di mezzo la propria squadra del cuore, è pronto a scendere in piazza a mettere la città a fuoco e fiamme. Quasi tutti gli italiani. Noi non movemmo un dito quando la Nostra Amata Juve fu stuprata e gettata in un fosso.
Io mi chiedo e vi chiedo: se l'Italia non fosse stata quello che è, sarebbe mai potuto succedere Farsopoli? Io credo di no. E voi?
Farsopoli può essere un termometro per misurare il grado di civiltà e di diritto in uno Stato occidentale nel cuore dell'Europa.
Mi auguro di tutto cuore che il vento africano soffi forte, ma così forte, da creare grossi sconvolgimenti anche qui da noi.
Altrimenti, cari Frattelli Juventini, è meglio che ci mettiamo l'anima in pace, perché non vedremo mai nessuna sorta di Giustizia.
Love Juventus. Hate Elkann.
Forever.
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