Se si vuole rifondare una grande squadra come la Juve servono idee, passione, ma soprattutto gli euro tanti, tantissimi euro. Non se ne può più, non è possibile vedere una squadraccia come quella attuale indossare la maglia bianconera.
Bisogna essere seri e guardare in faccia la realtà: questi calciatori sono in buona parte pipponi, il resto è fatto da giocatori normali che nel Milan e nell’Inter farebbero le riserve. Non si può ad ogni calciomercato stare a contare gli spiccioli vedendo i campioni andare altrove, non si può puntare solo su scommesse, se ne può vincere al massimo una se si è fortunati. Non si può puntare ad avere un organico che al massimo può arrivare al quarto posto, perché se le cose non vanno sempre benissimo, si arriva anche settimi/ottavi. In fondo anche una grandissima squadra come l’Inter punta ad arrivare prima ma causa infortuni per ora è terza.
Il M. City ha speso tantissimo e bene, per vincere la Premier, ma non è detto che ci riesca. L’avevo scritto ad inizio campionato, e non perché fossi un grandissimo esperto, ma perché bastava leggere la formazione e vedere le prime uscite estive, questa Juve non è da Champion’s, non ha un campione che sia uno, non ha un futuro davanti.
Continuando così si rischia di retrocedere sul campo nel giro di pochi anni. La riprova è che ormai anche noi tifosi ci stiamo abituando a queste stagioni che vanno dall’insulso al fallimentare, nel nome di un fantomatico periodo di transizione, senza neanche reagire più.
La soluzione sono gli euro tanti, tantissimi euro.
La famiglia non ne ha, allora deve vendere.
La dirigenza punta calciatori di secondo piano, e noi tifosi siamo consci del fatto che sui grandi giocatori ci vanno l’Inter ed il Milan, e quindi…che speranza abbiamo di raggiungerli? Qual è il nostro futuro?
A questo punto è giusto ritirarsi e far sapere che nel 2006 la Juventus è morta per omicidio doloso.
Ormai nessuno vuole smascherare i responsabili del misfatto, quindi almeno si lasci riposare in pace quella che fu la più grande squadra di calcio italiana … nel ricordo dei bei tempi che furono.
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