A dispetto di tutti i proclami susseguenti l’inizio della presidenza di Andrea Agnelli, la Juve di oggi non è molto diversa da quella che ci hanno regalato John Elkann e Montezemolo nel 2006. Infatti, il tanto decantato “smile style” del nuovo corso bianconero, che i due “alleati di Moratti” hanno inizialmente affidato a Blanc e Secco, non sembra avere avuto soluzioni di continuità neppure con Marotta e Del Neri, poiché la Juve di oggi fa davvero ridere tutti i suoi avversari.
Io ho sempre riconosciuto alla proprietà il diritto di mandare in serie B la Juve per salvaguardare gli interessi dell’Exor e della Fiat sull’orlo del fallimento e, quindi, la necessità di accettare aiuti di “Profumo nerazzurro” in cambio della non belligeranza contro i soprusi del petrolio; in fin dei conti, la squadra è di chi paga i conti e non di chi tifa che, se si stufa, può sempre dedicare le sue domeniche ad altro che non sia la farsa di serie A Tim. Ma allo stesso tempo, dopo la stagione in cadetteria, la proprietà aveva il dovere di ricostruire subito una grande Juventus e non di affidarla a gente incompetente, capace solo di acquistare giocatori di seconda fascia o scartati da altri, e di non saper dare alla squadra un gioco diverso dai soliti lanci lugnhi dei difensori
E putroppo, i frutti delle scelte di John Elkann (perché e lui che comanda, che detiene i cordoni della borsa e non Andrea) si vedono soprattutto oggi, dato che lo zoccolo duro della Juventus di Moggi che ci aveva sorretto per le prime tre stagioni successive al post-calciopoli è ormai relegato al solo Del Piero che, soltanto per motivi d’età, sarebbe più indicato a fare il capitano di una nave che non quello di una squadra che vuole lottare ai vertici.
Gli attuali giocatori bianconeri, infatti, non sono solo mediocri (con poche eccezioni) ma non sanno neppure lontanamente che cosa sia lo spirito della Juventus, quella vera, quella di Moggi e Giraudo… Quella che ha vinto scudetti e coppe non solo con campioni affermati come Zidane, Nedved, Trezeguet, il giovane Del Piero..ecc, ma anche con gente che campione non lo era (vedi Torricelli, Pessotto, Iuliano, Birindelli, Tudor, Kovacevic…) ma suppliva alle carenze tecniche con un’”abnegazione bianconera” di cui Bonucci, Aquilani e compagni ignorano il significato. E lo ignorano anche perché nessuno glielo ha mai insegnato dato che - non appena arrivati alla Juve - sono stati accolti da dirigenti e allenatori le cui prerogative non stavano nel loro conoscere il calcio, ma nel loro essere adatti a compiacere le esisgenze di rappresentanza del nuovo corso della Juve voluto da John Elkann, quello delle “facce pulite e delle persone per bene” da offrire come vittime sacrificali a chi “pulito e per bene” non lo è mai stato. Altro che Secco, Blanc e Marotta…
Per ricostruire un ambiente degno della Juve ci sarebbe subito voluto un general manager in grado di saper acquistare giocatori di valore anche senza spendere molto (come faceva Moggi) stando magari attento a quelli in disaccordo con le loro società, come ad esempio Schnejider che non giocava a Madrid e che avrebbe risolto gran parte dei problemi del nostro centrocampo troppo lento e slegato dalle punte.
E invece sono stati prelevati a suon di miloni giocatori del calibro (e dico calibro perché “trattasi di pistola”, come diceva un famoso comico di Zelig) di Poulsen, Almiron, Grygera, Aquilani, Melo…ecc mentre altri, come Criscito e Balzaretti, sono stati ceduti pur essendo meglio di quelli che attualmente scendono in campo nei loro ruoli. Altro che Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Del Neri…
Per ricostruire un ambiente degno della Juve ci sarebbe subito voluto un tecnico stile Mourinho, che di calcio capisce poco ma ha la personalità adatta a rendere coeso il gruppo e a motivarlo al di là dei suoi limiti, non mandandole a dire a chi accusa la sua squadra e difendendola con i denti a costo di negare persino l’evidenza.
E invece, il meglio che è risucita a fare la Juve del nuovo corso voluto da John Elkann e stato imitare l’Inter del pre-calciopoli morattiano, quella che sperperava milioni su milioni per comprare giocatori di mezza tacca affidandoli a tecnici di pari valore, e poi piangeva per le mancate vittorie accusando cupole inesistenti. Eh si perché anche la Juve di John Elkann di soldi ne ha spesi, male ma li ha spesi, e tutto sommato potrebbe anche sentirsi vittima di torti arbitrali lamentando (a ragione) “aiutini” che vanno sempre in un’unica direzione La realtà però è diversa perché, proprio come nel caso dell’Inter del pre-calciopoli morattiano, i motivi della debacle bianconera 2010-11 non possono certo essere giustificati da congiure di presunti onesti o da discriminazioni arbitrali.
E allora, la sola cosa che resta da fare - come dicono in coro giocatori e staff bianconero - è azzerare e ricominciare… Magari azzerando a partirte proprio da loro per ricominciare con gente più degna della maglia bianconera, perché questo “azzerare e ricominciare” è un refrain che da troppo tempo sento ripetere dai giocatorie della Juve e inizia a darmi un gran fastidio, dato che assomiglia troppo all’azzerare e ricominciare che gli artefici di calciopoli vorrebbero veder applicato alle rivendicazioni di Andrea Agnelli e del “sentimento del popolo bianconero”.
Un caro saluto a tutti da BeppeBio
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