Come è ormai chiaro da tempo, farsopoli non è nata a partire da un’inchiesta spontanea della magistratura o della federcalcio, ma è stata ideata e diretta da tutta una serie di personaggi “onesti” in grado di condizionare l’economia e la politica del nostro Paese. Infatti, sono molte le prove che indicano come dietro all’assassinio della Juve ci sia quel “gruppo di potere che vuol mettere le mani sul calcio, al cui confronto noi siamo l’armata Brancaleone” (intercettazione Carraro – Moggi del 3 febbraio 2005, e ovviamente non attenzionata da Auricchio). Un “gruppo di potere” che non ha certo avuto problemi a indirizzare le indagini farsopoliane di PM e Carabinieri in modo che venissero condotte “ad personam” e portate avanti sino all’estremo anche a costo di rimediare figuracce in tribunale, perché l’incarico affidato agli inquirenti anti-Juve non era quello di arrivare a una condanna penale, quanto piuttosto quello di creare un retroterra adatto all’intervento della giustizia sportiva supportata dal sentimento popolare. Infatti, basta confrontare il modus operandi dei tre principali magistrati che hanno messo in atto le direttive dei burattinai di farsopoli per capire come i processi doping (Guariniello), Gea (Palamara) e calciopoli (Narducci) siano legati da un unico filo conduttore, perché lo stile è sempre quello: 1) INIZIO INDAGINI GIUSTIFICATO DA DENUNCE DI “PERSONE INFORMATE SUI FATTI” * processo doping : le interviste rilasciate da Zeman nell’estate del 1998 (l’estate successiva al famoso episodio del rigore di Iuliano su Ronaldo) al Messaggero e all’Espresso * processo gea : le dichiarazioni rilasciata a inizio 2004 da Dario Canovi (che aveva appena perso la procura di Nesta, passato alla Gea) e alcune interrogazioni parlamentari promosse da senatori nerazzurri sul conflitto d’interessi tra * calciopoli : le dichiarazioni di Dal Cin rilasciate (e poi subito smentite) nel giugno 2004, sull’esistenza di una combriccola romana di arbitri legati alla Gea 2) GRAVI ACCUSE FORMULATE SENZA PROVE, MA SUPPORTATE DAI MEDIA DI PARTE * processo doping : a parte i deliri di Zeman e la conferma che alla Juve si usavano solo farmaci non dopanti, la sola prova che Guariniello è riuscito a portare stata una perizia del dottor D’Onofrio che, senza avere nulla di scientifico, ipotizzava l’uso di Epo partendo non da esami del sangue, ma dalle cartelle mediche dei giocatori e dagli appunti di Agricola (perizia poi cancellata in Corte d’Appello) * processo gea : le solite informative ad personam di Auricchio con intercettazioni attenzionate e non, le menzogne di Baldini e quelle dei procuratori rancorosi cui la Gea aveva sottratti non in modo fraudolento ma perché Alessandro Moggi e compagni erano più bravi di loro * calciopoli : in questo caso, non credo vi sia bisogno di ricordare a nessuno le vergognose prove stile “scherzi a parte” prodotte da Narducci 3) COSTANTE APPOGGIO DELLA FEDERCALCIO SERIE A TIM * processo doping : nonostante la procura del Coni avesse assolto Agricola ben prima della sentenza di 1° grado del processo di Torino che lo condannava a 22 mesi di reclusione, non solo Petrucci (all’epoca commissario straordinario della Figc) ha fatto riaprire il caso ma, non avendo in mano nient’altro che fuffa, si è rivolto al Tas di Losanna sperando fosse possibile ottenere un parere avverso alla Juve in merito al suo presunto “abuso di farmaci regolari”, con lo scopo di poter formulare una sorta di “condanna etica” stile illecito strutturato * processo Gea : pur senza aver mai aperto un’inchiesta il proposito, la federcalcio guidorossiana ha considerato vangelo le menzogne di Auricchio e ha sospeso tutti i procuratori del team di Alessandro Moggi * processo calciopoli : dopo quanto emerso a Napoli, Abete e Palazzi hanno aperto un’inchiesta farsa con lo scopo di non arrivare a nulla; non han dato seguito all’esposto di Andrea Agnelli e fanno di tutto per trovare un modo per radiare Moggi, quando invece dovrebbero scusarsi con lui 4) TENTATIVI DI RITARDARE IL PIU’ POSSIBILE LA SENTENZA * processo doping : a forza di ritardi vari dovuti a questioni burocratiche e mancate presentazioni di testimoni dell’accusa, la Corte di Cassazione è stata costretta a chiudere il caso per avvenuta prescrizione; tuttavia, la prescrizione è stata applicata solo al reato di frode sportiva (per il quale la Corte aveva accettato il ricorso di Guariniello), mentre per quello relativo all’uso di epo è stata invece confermata la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto emessa dalla Corte di Appello, dato che per questa accusa la Cassazione ha respinto il ricorso di Guariniello * processo Gea : la sentenza del processo di Appello inizialmente prevista per la fine del 2009 è stata invece rinviata più volte, perché la quasi scontata assoluzione di Moggi (dopo quella del processo per infedeltà patrimoniale) anche dall’accusa di violenza privata avrebbe potuto influenzare l’esito del processo di Napoli * processo calciopoli : continue assenze dei testimoni per l’accusa e addirittura due ricusazioni di Teresa Casoria da parte dei PM nello stesso processo, cosa che costituisce un precedente assoluto nella giurisprudenza italiana Per cui, in conclusione, che Narducci faccia di tutto per non arrivare a sentenza rientra perfettamente nelle procedure anti-Juve adottate sin dal 1998. Infatti Narducci, che non è uno stupido, sa bene che la sentenza del processo calciopoli non può che essere di assoluzione allo stato attuale delle cose ma, essendo schierato (e non alla ricerca della verità), continua a svolgere il suo compito cercando in tutti i modi di arrivare alla prescrizione dei reati magari con l’entrata in vigore del processo breve, oppure facendo cambiare il giudice per iniziare tutto d’accapo. Nel 2006, le sue invettive contro la cupola moggiana - supportate dalle informative parziali e mirate di Auricchio - sono servite a giustificare l’illecito strutturato inventato dalla federcalcio serie A Tim; adesso Narducci deve proteggere il risultato ottenuto facendo in modo che non venga affermata ufficialmente nessun’altra verità diversa dai teoremi proposti dall’onestà meneghina. Solo un’eventuale decadenza del reato per prescrizione potrebbe essere una soluzione accettabile per la vera cupola che sta dietro a calciopoli, per cui Galdi e compagni potrebbero continuare a guadagnarsi la sponsorizzazione per promuovere il marchio Inter sia incensando le virtù morali dei loro padroni che sostenendo la colpevolezza di Moggi (e della Juve), salvatosi dalla galera solo per avvenuta prescrizione
Un caro saluto a tutti da BeppeBio
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