Il calcio è morto! E’ morto nel 2006 quando un vile attacco è stato sferrato contro il potere Juve. Un potere fatto da grandi campioni e grande capacità dirigenziale. Quella capacità che inter e Milan, le principali avversarie hanno sempre invidiato e desiderato.
Luciano Moggi, direttore sportivo della Juve, è diventato così il capro espiatorio di un sistema cui tutti facevano parte ma contestato soltanto nel momento del bisogno. Qual’era questo bisogno? La necessità da parte di un incapace Moratti di recuperare miliardi spesi invano in tanti anni di bidonaggio. Nel 2006 la Juve è stata uccisa e con essa i sogni di milioni di sportivi e giovani tifosi. A distanza di 5 anni quelle che per noi tifosi erano già certezze si sono rivelate ancor di più tali nel processo di Napoli dove gli accusatori si sono a furia di affermazioni ridicole e atteggiamenti anomali rivelati i veri colpevoli aggravando ancor di più il peso delle loro sporche coscienze.
In questi 5 anni post farsopoli si è visto di tutto. La “grande Inter” nata dalle ceneri della Juve vincere tutto…ma non sono affatto sparite le polemiche. Vittorie ai danni della Roma, campionati falsati da gol in fuorigioco, da gol fatti con le mani, da regole non rispettate a livello burocratico. E senza che la giustizia faccia un passo. Solo per i passaporti falsi, regolamento in mano, l’inter sarebbe finita in serie B ma Carraro non poteva mandare in B una squadra che aveva speso milioni e milioni di euro….Dunque dov’ è il calcio pulito osannato da sua santità Moratti? Per non dimenticare la vergognosa Champions fatta vincere a suon di aiuti e aiutoni ai danni del Chelsea, del Barcellona e dello stesso Bayern. Una champions rivelatasi priva di premi e riconoscimenti a livello internazionale.
Il calcio è morto dopo quanto emerso a Napoli, morto perché poco credibile, perché piegatosi alla logica dei profitti, degli interessi politici e industriali dei singoli Presidenti, capaci di corrompere tutto e tutti. Addirittura come nel caso inter trasformarsi in agenzia di collocamento per arbitri e parentado degli stessi pur di ricevere favori in cambio. Ora attendiamo la giustizia penale e la riapertura dei processi sportivi.
A noi tifosi della Juve non basta riavere gli scudetti ingiustamente tolti in solo 9 giorni da un assurdo processo sportivo di stampo “rossiano”, pretendiamo l’applicazione delle pene per chi ha costruito tutto pur essendoci dentro ancor di più. Non ci basterà un risarcimento cospicuo atto a ricostruire quello che era uno squadrone tra i più forti al mondo…assolutamente. Noi esigiamo condanne severe per chi ha vilmente, secondo propria tradizione, ucciso questo giocattolo, ucciso i valori e gli ideali su cui poggia lo sport inquinandolo vergognosamente e senza un minimo di pudore.
Chi è già morto ha fatto la sua fortuna, chi ancora in vita dovrà pagare del tutto. Se giustizia ci sarà e avrà il coraggio di manifestarsi forse una luce, sia pur fievole, potrà ancora farsi strada altrimenti questo calcio vedrà scomparire buona parte del suo seguito e di conseguenza andrà morendo nel tempo tra l’anonimato generale.
Mariano Polimeno da Gallipoli |