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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Mariano Polimeno del 20/03/2011 09:26:05
Ridateci l'anima
In 108 anni di vita (escludo gli anni post complotto) la Juventus ha centrato vittorie importanti, momenti emozionanti, ha regalato moltissime gioie e qualche dolore, ma ha sempre fatto sentire i suoi tifosi al centro del mondo così come i suoi campioni: Boniperti, Sivori, Charles, Bettega, Rossi, Platini, Baggio, Vialli, Del Piero, Zidane, Trézéguet, Nedvěd e Ibrahimović... sono solo alcuni dei campioni che hanno fatto sognare l'immaginario collettivo del popolo bianconero. È grazie al lavoro di tecnici straordinari come Carniglia, Trapattoni, Lippi, Capello... la bacheca juventina può essere considerata giustamente tra le più ricche e prestigiose d'Europa. E dietro 100 anni di successi bianconeri c'è sempre stato un marchio di fabbrica che non aveva tradito mai, quello della famiglia Agnelli, da sempre garanzia di qualità e continuità.
Oggi siamo costretti a vedere una Juve colpita a tradimento da meschini giochi di potere, privata degli uomini che con tanto lavoro e genialità l’avevano portata ai vertici del calcio mondiale, una Juve senza testa né coda, in mano a personaggi privi di qualità e carisma, che magari s’impegnano pure per ridarle una fisionomia ma che per carenza tecnica o altro falliscono miseramente. La Juve è diventata per volere altrui un laboratorio di esperimenti dove ognuno fa quel che vuole senza rispetto alcuno per i 16 milioni di tifosi che di generazione in generazione mai hanno visto scene poco edificanti come quelle degli ultimi 2 anni. Ora inizia il valzer dei nomi, addirittura Vialli. Sull’onda emotiva e nostalgica di un grande passato si fa riferimento a Capello o a Lippi e c’è chi come me sogna la rivincita di Moggi, grande Direttore, vincente dentro e fuori dal campo. Ma alla Juve serve non solo la restituzione di quanto le è stato rapinato ingiustamente da vili uomini d’affari, bensì le serve quell’anima che ha sempre avuto e che le ha fatto scrivere gloriose pagine di storia calcistica nell’arco della sua ultracentenaria storia. Alla Juventus va riconsegnata l’anima. 16 milioni di tifosi demotivati non rendono al calcio italiano, anzi lo impoveriscono, così come povero di fascino risulta un torneo che non vede dai tempi del complotto la Juve protagonista. La nostra battaglia ora si sposta su altri fronti. Abbiamo imparato in questi anni malgrado non l’avessimo chiesto a essere Giudici, avvocati, esperti di diritto, marescialli e quant’altro di attinente la giustizia e ci siamo resi conto ancor di più del torto subito. Maggiore è stata la consapevolezza d’innocenza maggiore è stato il nostro approfondimento a dispetto della massa accusatoria. E ne avevamo ben ragione visto i risvolti processuali. In questa battaglia processuale c’è molta di quell’anima persa e sta a noi in un modo o nell’altro far si che la giustizia vada avanti e non venga fermata da giochi burocratici e di potere. La vittoria processuale sconvolgerebbe molto di quel che i vili hanno costruito in accordo con i vertici federali e questo ci deve tenere con gli occhi ben aperti. Non sarà facile ma se vogliamo il bene della nostra società dobbiamo essere pronti a tutto. 16 milioni di tifosi non sono noccioline, sanno farsi vedere e sentire, ora più che mai!

 
 
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