Non sarà mai più la stessa cosa. Ci hanni chiamato ladri, rubentini. Hanno strappato dalle nostre maglie quello scudetto vinto a San Siro in casa del Milan con cross in rovesciata di Del Piero e colpo di testa di Trezeguet. Ci hanno umiliati, postando su internet la foto di una partita tra Juventus e Frosinone. Eravamo lì, all'inferno. Ci siamo risaliti ma non è più la stessa cosa. Anche perché l'Agnelli vero è morto da un pezzo e la Juventus non interessa più. Altrimenti non mi spiego perché non fu difesa. Perché non si querela il Secolo decimonono e chi ci chiama ladri; non mi spiego perché non si querela Moratti. Perché si lascia accostare il proprio nome a Roberto Mancini, proprio lui che saltava sul campo al grido "chi non salta ribentino è" assieme a Monsieur Ibrahimovic, che pure l'anno prima festeggiava sgommando sul suv per le vie di Torino bianconera. Non mi spiego perché l'Agnellino lasci passare in silenzio 340 giorni. Perché parli con gli altri presidenti, anziché pensare ad un'azione legale costringendoli a pagare soldoni per quello che ci hanno fatto. Non mi spiego perché l'Agnellino non tuteli il buon nome della squadra che la sua famiglia rese leggenda. Forse perché Gianni e Umberto sotto la pelle d'agnello erano leoni. Non sarà mai più la stessa cosa. Se e quando torneremo a vincere, non sarà più la stessa cosa. A meno che l'Agnellino non ruggisca. |