Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Flavio del 06/05/2011 19:52:07
Il modulo 9-1 di Capello ed altro
Abete, un giostraio incompetente fa girare la giostra del calcio italiano. Uno dei suoi flop più peregrini rimane l'ottuso e controproducente diktat che limita l'ingresso dei calciatori extracomunitari in Italia.

Quest'anno il massimo alloro continentale se lo disputeranno il Manchester U. e il Barcellona, due squadre di cui una, il MU, è pieno di fuoriclasse stranieri e l'altra attinge alla ormai mitica Cantera, ma senza disdegnare l'importazione di campioni stranieri. Messi fu portato in Spagna all'età di 15/16 anni e assai presto buttato nell'agone, con i risultati che sappiamo.

Lì non esistono restrizioni. Da noi, le giovani promesse che, ad onta delle carenze di organizzazione e supervisione tecnica, riescono ad emergere, sviliscono nell'attesa a volte frustrante, del salto in prima squadra. Doppio danno: nessun nuovo fuoriclasse né dall'interno né dall'esterno.
Spagna, Gran Bretagna, Germania riescono ad attirare investitori dall'estero ( arabi e russi) perché attratti dal clima di tranquillità in cui è possibile operare grazie agli stadi di proprietà, alla mancanza di ultras e dei loro eccessi che tanto ci rallegrano qui in Italia e all'alta affluenza agli stadi, sostiene Capello. Il quale dice la sua sul fallimento delle nostre squadre in Europa, con l'eccezione dello scorso anno quando, principale artefice dei trofei conquistati dalla squadra di Mourinho, fu il maneggione Walter Gagg, alter-ego in Europa di Guido Rossi.

Per Capello, col quale mi trovo d'accordo, il problema delle nostre squadre ha a che fare con la scarsa efficienza fisico-atletica dei nostri calciatori, frutto di un tipo di preparazione non all'altezza.
Capello dovrebbe ricordare che il 9-1 (così battezza il suo non-modulo), fu inventato dagli olandesi dei tempi di Crujiff; allora si chiamava 'calcio totale', un modulo che escludeva specializzazioni di ruoli e nel quale tutti attaccavano e tutti difendevano.
Con quel tipo di gioco l'Olanda portò una ventata di novità e vinse molto a livello di club e di nazionale. Dunque il calcio tecnico-fisico vincente che domina da qualche tempo in Europa e che ha reso obsoleto e perdente il nostro calcio, non è una novità e, più che moderno, lo si dovrebbe definire post-moderno.

In illo tempore, soloni opinion-maker alla giannibrera, irrisero quel tipo di calcio che, secondo l'Immenso non poteva essere adattato alle nostre latitudini, dove vegetano e vivacchiano antropologie di spessore fisico inferiore al normotipo nord-europeo.
Un'antropologia, quella italiota, la cui inferiorità congenità, fisicamente considerata, le avrebbe consentito proficuamente soltanto la pratica sparagnina e poco dispendiosa del catenaccio.

Altro argomento che tocca da vicino noi juventini, è Calciopoli. Questo, per Mister mascella, è il primo campionato vero postfarsopoli, laddove i precedenti, a partire dal 2006, erano burlette in cui primeggiavano loschi figuri che dissimulavano, sconciamente, categorie di disonestà pret-à-porter.
Era il 'nuovo che avanza' sui generis.

Il declino del calcio italiano, dopo la parentesi vincente del 2010, taroccata con la regia di Walter Gagg, alter-ego di Guido Rossi in aree extranazionali, è opera anche, suggerisce Capello, di maldestre campagne acquisti mirate improvvidamente sui Paesi slavi, in luogo di quelli sudamericani. Capello pensa a Krasic, come ben si intuisce. Ma al serbo della Juve non viene riconoscuta l'attenuante dei 12 mesi ininterrotti di attività pedatoria.

Capello passa a parlare poi dell'arrivo di capitali arabi a finanziare società di calcio spagnole (per ora tre) e ciò renderà ancor più arduo, per le nostre squadre a regime semi-autarchico, competere a livello di coppe europee.
Le difficoltà dei nostri club vanno riconosciute al geniale rifondatore del nostro calcio, Abete capo-capetto della Figc.

Dopo l'eclisse seguita alla conquista del campionato del mondo in Germania e dopo altri pasticciacci culminati con l'impasse che sta vivendo il procedimento abborracciato, pensato per radiare Luciano Moggi, Abete dovrebbe fare una cosa sola veramente sensata: alzare i tacchi prima che riesca nell'intento di affondare definitivamente il calcio italiano.
 
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our