Carissimi amici, in questo nerissimo 2011 occorre guardare oltre i risultati sportivi.
Paradossalmente questa annata disastrosa potrebbe essere utile per non dimenticare, per non cadere in quel "scurdammoce o' passato" che da tante parti ci vogliono imporre.
La Juve ferita, distrutta, che era più forte appena risalita dalla B di oggi, ci deve far riconcentrare su quello che tanti ritengono il nostro primo obiettivo, più di un nuovo scudetto o una nuova coppa: la restituzione dell'onore.
Onore tuttora fatto scempio dei maramaldi che continuano ad infierire , mentendo ormai sapendo di mentire, da un capo all'altro della penisola, con la viltà caratteristica dei deboli (quando possono) rispetto ai grandi.
Bene io continuo a credere che la mossa giusta, in caso di assoluzione al processo di Napoli, ma anche di sentenza dubbia, sia di richiamare Moggi alla guida della Juve.
Un bel calcio in bocca ai moralisti politicamente e calcisticamente corretti, un'ostentazione della nullità delle accuse, un ribadire che la Juve 2005/2006 non solo non aveva rubato nulla a nessuno, ma era la squadra cardine del campionato e della nazionale, e c'è da esserne più che fieri.
Ma se vediamo quel Preziosi che regalava valigette con 250.000 euro in contanti che troneggia sugli spalti, che monopolizza il mercato, che rilascia interviste col sodale Moratti, come possiamo tollerare che Moggi sia messo al bando come un appestato?
La nostra riabilitazioni passa, volenti o nolenti, attraverso la riabilitazione del "mostro" Moggi, e l'attacco diretto (oggi abbiamo prove e appoggi che non avevamo nel 2006) ai manipolatori dell'informazione che ci hanno affossato.
Per farlo occorre coraggio, organizzazione, forza mediatica. Le abbiamo, occorre solo non continuare a fare gli struzzi.
Se lotteremo a viso aperto vinceremo.
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