Noi juventini siamo arrabbiati. Siamo stanchi, sfiduciati, nauseati da prestazioni di settimana in settimana sempre più mortificanti ed avvilenti. E la prima cosa che ci viene in mente di fare è quella di criticare, tutto e tutti, senza risparmiare nessuno. E a ragione, aggiungerei. C’è chi dice che la colpa è solo di Delneri, chi dice che la colpa è di Marotta, chi di Agnelli, chi di questo o quel giocatore. Io ritengo che il problema della Juve venga dall’alto e precisamente da C.so Galileo Ferraris, dove da 5 anni il caos regna sovrano. Certo è che Delneri non è questo grande allenatore, ma gli è stato affidato un compito troppo arduo, compito già fallito in precedenza da Ranieri, Ferrara e Zaccheroni. Si è salvato il solo Deschamps, che nell’anno della serie B, se l’è egregiamente cavata grazie agli arrabbiatissimi “grandi” (Del Piero, Trezeguet, Camoranesi, Nedved e Buffon). L’arrivo di Andrea Agnelli alla presidenza ci aveva entusiasmato e non poco. Pensavamo: un nome, una garanzia. Ahimè, quanto ci siamo sbagliati! Sua è stata la scelta di Delneri, così come la scelta di Marotta, che sarà pure un esperto del pallone, ma gente come Giraudo e Moggi sono di altra categoria e di altro carisma. Agnelli è stato assente di fronte al mutismo dei media e delle istituzioni sportive di fronte all’esposto presentato a maggio 2010. Assente riguardo a quanto è emerso al processo di Napoli e assente soprattutto rispetto alla frettolosa e inspiegabile condanna subita nell’estate del 2006. E ultimamente, risulta assente anche di fronte alle telecamere per tentare di spiegare quel che ne è stato della gloriosa Juventus F.C. Prossime mosse? Allontanare Delneri, che alla fine pagherà per tutti, e poi? Pare ormai certo l’acquisto di Pazienza, in scadenza di contratto con il Napoli. Sembra quasi un invito rivolto a noi tifosi: “dobbiamo avere Pazienza”. E intanto di anno in anno si peggiora: dopo due anni di qualificazione in Champions League, un settimo posto che ci ha portato ai preliminari di Europa League, ora si va verso una settima posizione e fuori dall’Europa. Non voglio discolpare i giocatori, che pur percependo ingaggi faraonici, si permettono il lusso di pascolare in campo per 90 minuti senza tirare fuori un briciolo di cuore e di orgoglio (almeno quello!). Ma anche di questo credo che Andrea Agnelli sia in gran parte colpevole: un buon Presidente deve saper educare, calcisticamente parlando, i suoi giocatori, dare loro carattere, grinta e personalità, cosa che il nostro Presidente, il suo entourage e l’allenatore, non sono stati capaci di dare. E allora se questi personaggi non sono in grado di ridarci la nostra Juve, che se ne vadano e che lascino quel che resta della nostra storia gloriosa in mani più sapienti…. |