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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Angelico del 23/05/2011 18:35:36
Era la mia Juve
F.lli, sono juventino da sempre, credo anzi di esserlo stato già quando fui concepito, ben prima di avere il dono dell'intelletto. Lo devo a mio padre, cresciuto nel mito di Omar Sivori, dei suoi calzettoni abbassati (rigorosamente senza parastinchi !), della sua strafottenza e dei suoi dribbling irriverenti. Ho sempre tacitamente ringraziato mio padre per avermi fatto questo regalo, ho vissuto un'infanzia ed un'adolescenza (calcisticamente parlando, ma non solo) felice. Paragonavo le mie domeniche, fatte di gioie e rare delusioni, a quelle dei miei amici tifosi delle 2 milanesi, così tristi e desolate. Sono nato nel 1970, da bambino ho vissuto tutta l'epopea bonipertiana (7 scudetti in 12 anni, più 2 Coppe Italia ed una Coppa UEFA), da adolescente ho assistito alla conquista dell'Europa e del Mondo (Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe, Supercoppa Europea, Coppa Intercontinentale, oltre ai soliti scudetti, 2 in tre anni). Da ragazzo sono rimasto a bocca asciutta per 8 anni, inframmezzati da 1 Coppa Italia e 2 Coppe UEFA. Da uomo ho vissuto il ciclo della Juventus lippiana, capace di eguagliare quella bonipertiana (5 scudetti e tutte le competizioni a cui abbiamo partecipato, eccezion fatta per la Coppa UEFA). Infine è arrivata la Juventus di Capello (2 scudetti in altrettanti anni). Allo stadio ha visto le tutte le Juventus di quegli anni: quella tutta italiana, scolpita nella roccia e nell'acciaio, che ho ammirato da bambino, avevo appena 8 anni, poco prima che partisse per i mondiali argentini dove, con l'aggiunta di Antognoni e P.Rossi (per metà nostro) si vestì d'azzurro per disputare il più bel calcio che l'Italia abbia esibito nella sua storia. Ho visto quella Campione del Mondo (per 6/11) di Spagna '82, a cui si aggiunse il genio del Divino Platini (l'altro straniero è rimasto straniero). Ho, purtroppo, visto quella decadente di fine anni '80 e inizio anni '90, quando la piccola triade Montezemolo-Governato-Bendoni ci consegnò all'ignominia della mancata qualificazione alle Coppe europee. Poi ho visto la Juventus di Lippi e Capello, così superiore agli avversari da dare sempre l'impressione di aver vinto prima ancora di giocare. Ricordo le lacrime successive a Bruges-Juventus, semifinale di Coppa Campioni 1978, quando un arbitraggio infame ci negò la finale (espulsione di Gentile per fallo di mano e rigore enorme negato a Bettega); non sono andato a scuola giovedì 26 maggio 1983, il giorno successivo alla disfatta di Atene; ho pianto per la strage di Bruxelles e per il sangue versato per quei sacri colori; ho vissuto la scomparsa di Scirea come un lutto familiare; la morte di Fortunato è stata un altro grande dolore. Ho amato Bettega sopra ogni altro giocatore, fino all'approdo del Divino francese: ha rappresentato per me quello che Sivori fu per mio padre. “Io c'ero” quando abbiamo vinto 2 scudetti, niente male per un pugliese: Lecce, 27 aprile 1986 (Platini a cinque metri da me, con borsone ed occhiali da sole, ed un carabiniere troppo zelante che mi impedisce di farmi fare l'autografo !) e Bari 14 maggio 2006, stadio gremito e tifosi inneggianti alla Vera Triade (stesse iniziali di quell'altra, ma ben altra pasta). Prima era mio padre che mi portava allo stadio, quella volta fui io a portarlo, recalcitrante com'è diventato a vedere la partite dal vivo (“Meglio la poltrona di casa”, ripete). Ho ripreso con le videocamera le feste di quel giorno, le conservo gelosamente. “Goditela”, mi disse mio padre, “chissà quando ci toccherà gioire di nuovo. Ho la sensazione che io non ci sarò più”. Aveva già capito tutto. Ora sono padre a mia volta, il mio maschietto l'ho chiamato come lui, noi terroni facciamo così (io stesso porto il nome di mio nonno). Non vado allo stadio da allora, spero di poterlo fare un giorno non lontano con mio figlio e mio padre (se riuscirò a convincerlo) per ri-vedere una Juventus vincente. Vorrà dire che si era sbagliato. Il cerchio si chiuderà, da mio padre a mio figlio. Ed io in mezzo, col mio sogno juventino. Spezzato. Distrutto. Infranto.
 
 
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Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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