L’onesto sproloquio
Ancora una volta ciò che ci differenzia dal nemico è lo stile. Che siano stati giorni concitati (parafrasando il nostro presidente) è sotto gli occhi di tutti, ma quello che più a colpito è il volto nuovo ( non tanto per noi) mostrato dal nostro zelante Moratti, capo della banda degli onesti. Guardando e sopratutto leggendo le sue interviste mi è sembrato di assistere a una trasformazione in diretta di Moratti, tanto da pensare di trovarmi di fronte a Mr. Hyde. Veniamo al dunque, il famoso galantuomo (parafrasando la gazzetta) a solo due giorni dalle motivazioni di Palazzi ha perso il suo quotidiano aplomb mostrando la sua vera faccia. In poco più di 48 ore si è mostrato indignato per il duro colpo inflitto al compianto Facchetti, e addirittura schifato per essere ritornato a quel clima che si respirava nel 2006( clima da cui ha tratto notevoli vantaggi) . Senza ritegno alcuno e sotto effetto da delirium tremens ha attaccato tutti, cantandole di santa ragione in primis a Palazzi : “Questo è un attacco del pm e senza processo ognuno può dire ciò che vuole. L'Inter però non accetta questa cosa, e quello che fa di tutto un cattivissimo gusto è il fatto che sia coinvolto Facchetti, una persona che non c'è più, che io ammiro e stimo, per la sua onestá. Siccome, in questo momento, Facchetti viene visto diversamente, io non stimo per niente chi ha fatto questa cosa". Mi sia concesso di analizzare nel dettaglio quanto detto dal capo della banda degli onesti. Punto 1: “senza processo ognuno può dire ciò che vuole” Effettivamente senza un processo ognuno può dire quel che vuole, può riempire i giornali di illazioni, lanciare accuse senza verifiche, insomma parlare a sproposito senza contraddittorio. In pratica quello che per 5 anni ha fatto il Signor Moratti arrogandosi il diritto da “onesto” di potere attaccare tutti dal Milan e i suoi dirigenti, alla Juve di Moggi e Giraudo e di Agnelli, con il consenso e direi il tacito assenso dei maggiori organi di informazione nazionale. Però adesso il nostro caro Moratti può fare un salto di qualità rinunciare alla PRESCRIZIONE, in modo tale da confermare i suoi principi di lealtà e onesta dentro l’aula di un tribunale. Punto 2:” Siccome, in questo momento, Facchetti viene visto diversamente, io non stimo per niente chi ha fatto questa cosa". La mancanza di stima a cui si riferisce e quella di Palazzi reo di avere infangato lo scudetto dell’onestà, per cui qualcuno addirittura indossò uno smoking bianco. La vera colpa di Palazzi è quella di avere analizzato i fatti alla luce delle nuove intercettazioni emerse dal processo penale di Napoli. Ma facciamo un salto indietro, ma Palazzi non era colui che chiese per la juve la serie C, poi commutata con un atto di clemenza in serie B? Palazzi non è lo stesso super procuratore federale che all’indomani del processo fece dire agli Interisti-Vip “Giustizia è fatta” ? Bene allora caro Moratti mi sorge una domanda qual è il criterio con cui lei decide di stimare una persona? Ma lo sproloquio e gli attacchi indiscriminati dell’onestissimo Moratti non si fermano mica qui. Continuano attaccando quello che è stato il simbolo di Calciopoli ,La Gazzetta dello Sport. “E va bene, d'accordo, non siamo abituati ad avere tanti amici... - prosegue Moratti -. Non mi aspettavo, invece di non avere amici neanche qui a Milano, (…)Non è un'opinione, cioè qualcosa che ognuno può avere, basti vedere quante volte siamo stati attaccati da qualsiasi giornale, compresa la "Gazzetta", magari anche da parte di direttori amicissimi e carinissimi. In questo caso - ha sottolineato - è una politica calcolata, da una direzione del giornale naturalmente. Quindi, liberissimi di farla, ma liberissimo anch'io di non leggerla più". Sperando sempre di non annoiarvi, e con il vostro permesso continuerei l’analisi critica di queste affe..scusate di questo sproloquio. (Mai avrei creduto un giorno di dover difendere la Gazzetta dello sport!!!) Punto 3: “E va bene, d'accordo, non siamo abituati ad avere tanti amici” Questa frase per noi Juventini è veramente difficile da digerire quantomeno senza soffocare dalle grasse risate. Come si fa a dire che Moratti non è abituato ad avere amici, può essere che con tutto quello che a da pensare ( Saras- Telecom- Inter ) non abbia guardato mai la tv in questi ultimi anni?e allora io mi permetto di rinfrescargliela questa memoria sbadata. Iniziamo dalla Rai che in questi anni ha schierato in campo una caterva di giornalisti amici, nell’ordine: il simpaticissimo non che competentissimo Italo Cucci, il prode e servile Marino Bartoletti, il pettinatissimo Zazzaroni, la coppia d’attacco Civoli Bagni e non per ultimo il filiforme Galeazzi. Questi amici o ex- amici a noi tifosi appassionati e incazzati in questi 5 anni ci hanno fatto salire la bile a livelli inimmaginabili. Se ancora non bastasse basta pensare a operazione Off-side la prima docu-fiction andata in onda su la servilissima e di proprietà LA7 . Anche questi sono ex amici? Punto 4: “(…)volte siamo stati attaccati da qualsiasi giornale, compresa la "Gazzetta",(…) liberissimo anch'io di non leggerla più”. Liberissimo caro Moratti di non leggerla più, noi (compresi i 14 milioni di tifosi) è almeno 5 anni che non la leggiamo più. Questo sicuramente è l’attacco che ha ferito di più i suoi ami..pardon ex amici. Ma come si pùò attaccare un giornale che della faziosità ha fatto il suo vanto, lo stesso giornale che pubblicò in anticipo le intercettazioni prima che fossero depositate in qualsiasi procura, lo stesso giornale che con i suoi titoli contribui e non poco a quel clima di colpevolismo che tanto le piaceva e che adesso non le piace più. Noi caro presidente la memoria la conserviamo e per questo mi sento di ricordarle alcuni titoli: “Juve cosi no”, “Processateli”, “Juve in B” . Adesso vuol farci credere che questo giornale è un giornale anti-interista( ma mi faccia il piacere…) Chiudo ricordando che all’indomani della sentenza di Farsopoli, molti di quelli che noi consideravamo amici ci voltarono le spalle, ma noi non ci sognammo di attaccarli ci limitammo soltanto a far calare su di essi e sui loro nomi un dignitosissimo silenzio. Francesco Cardinale.
|