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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Mariano Polimeno del 19/07/2011 09:04:37
Senza vergogna!
MA NON VI VERGOGNATE?
Un corso di vergogna? A casa Inter si è maestri! Se oggi tutti i giornali, compresa la Gazzetta dello sport sostenitrice del complotto, si uniscono ai cori di rimprovero contro una decisione ridicola dopo quanto emerso e denunciano l’incompetenza di questi uomini posti lì a far cosa, un motivo ci sarà…..

Ci è stato sempre rinfacciato di aver festeggiato una champions bagnata di sangue, dimenticando che quel sangue era quello di nostri Fratelli andato in Belgio per esultare davanti ad un probabile vittoria tanto attesa.
Si è istintivamente festeggiato per poi ridimensionare tutto. Quella coppa sarebbe comunque stata nostra o per merito o per Onore ai caduti e la sentiamo più che mai nostra. E

E loro, gli onesti sulla carta, non si vergognano di quanto invece costruito dal loro Presidente Moratti? Fortuna che anche qualcuno di lro comincia se non altro a vederla diversamente. Moratti, uomo certamente poco stimato e non solo in ambito sportivo…basterebbe domandarlo in giro nella alta finanza milanese o in quella bella terra di Sardegna…

Loro no, di tutto quel che oggi stanno giustamente, ed è ancora poco, subendo non si vergognano. La Juve in pochi giorni venne accusata di tante cose, ma non chiedetemi cosa perché non saprei fare alcun elenco di accuse poi riscontrate. Rubava le partite? Ditemi quali. Moggi incontrava gli arbitri? Quando mai. Le schede svizzere? Rintracciabilissime, nessuna rivelazione perché nulla vi era di compromettente. Moggi e di riflesso la Juve (purtroppo, grazia al traditore Elkann) si sono difesi e lo stanno ancora facendo con grinta e tenacia inaudita.

Non è grazie a Moggi che sono state ritrovate tutte le intercettazioni NASCOSTE dai nerazzurri su commissione? In pochi giorni la “giustizia” sportiva ha decretato la fine della più gloriosa società di calcio italiana e dopo 5 anni in quel di Napoli si sta cercando di capire dove la Juve abbia sbagliato e al contrario vien fuori che c’è chi ha fatto di peggio telefonando sempre e puntualmente agli arbitri prima di ogni gara o addirittura andando a trovarli negli spogliatoi. Parliamo ovviamente del sig. presidente Facchetti all’epoca prestanome di Moratti.

Già l’inter degli onesti, la società che ama vincere facile, quella della triplete mai osannata si rivela essere la società più vile, meschina d’Italia e ora non solo entro i confini italici. Tutti ricordiamo come ha vinto la Champions dopo oltre mezzo secolo.

2 amici di Moratti salvano l’inter e mettono in gioco la loro stessa credibilità ma nel salvarla non possono allo stesso momento che condannarla a morte eterna: Palazzi, il procuratore e Abete, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Il primo, dopo aver volutamente dato tempo all’inter di giocarsi la carta della prescrizione, la condanna: illecito sportivo per il club, per la violazione degli articoli uno, sei e nove del codice di giustizia sportiva.

Responsabilità diretta per la società nerazzurra e del suo presidente, all'epoca dei fatti Giacinto Facchetti. Ove fosse stata accolta, la valutazione di Palazzi avrebbe portato alla retrocessione della squadra nerazzurra in serie B. Ma ovviamente c’è la prescrizione, ancora molto discutibile. L

’inter potrebbe difendersi senza dubbio rinunciando alla prescrizione che se vogliamo, accettandola, risulterebbe una sorta di ammissione di colpa. Poi Abete che prima della riunione del consiglio federale indirizza col suo e altrui dire verso la non revoca del titolo in quanto non risulta alcun atto amministrativo da annullare che lo abbia assegnato all’inter (e qua siamo già nel ridicolo) tranne poi al termine del Consiglio dire che si sarebbe aspettato da parte di Moratti una rinuncia alla prescrizione: quindi lo condanna moralmente.

Alla fine l’inter che pure esce martoriata, accusata di aver compiuto (o aver tentato di compiere, ma doveva dimostrarlo difendendosi) illeciti e aver tenuto comportamenti immorali per una serie di misteriose circostanze si tiene lo scudetto di cartone a simboleggiare la sua vergogna. E la giustizia sportiva cade nel baratro più profondo.

E la Juve? La Juve che più non c’è prova a rinascere ma non potrà farlo che partendo da quel 2006 che dovrà rivendicare per sempre. Ecco perché il tanto agognato silenzio voluto da Moratti e dai suoi seguaci non potrà mai esserci. E DICO MAI! E chiudo riportando una frase dell’amico Nicola Negro, autore del libro “La Juve del dottore”….”

Quello che è successo al calcio italiano con Calciopoli non appartiene tanto a fatti legati alla giustizia sportiva bensì si tratta di una questione di principio per l'affermazione di valori quali VERITA' e GIUSTIZIA più che una PASSIONE legata a una squadra di calcio. E io penso che si debba continuare per principio a combattere le battaglie giuste anche se troppo spesso in questo Paese le battaglie giuste coincidono con quelle perse...”…..Agli interisti dovrebbe più premere lo scudetto della loro coscienza che non un marchio d’immoralità.
Possibile che un pallone vi abbia ridotti a questo? E smettetela di mettere sempre lo stesso disco….la Juventus non fugge dinanzi ai tribunali, affronta si difende e affonda il colpo. Voi no.
 
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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