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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di daniele74 del 21/07/2011 00:22:04
La mentalità interista
Per noi che conduciamo questa lotta per ristabilire almeno una parvenza di giustizia, la revoca del cartone 2006 non era tutto ma avrebbe rappresentato un passo fondamentale verso la restituzione dei titoli, sarebbe stata la breccia nelle fila nemiche che ci avrebbe concesso di invadere il campo avversario e ribaltare le sorti di questa vicenda, oltre ad essere un messaggio mediatico importantissimo.

Furbescamente, il petroliere più onesto del mondo ha commentato la pronuncia di incompetenza del consiglio federale con un laconico: “E’ una conferma.”
Poche parole che provocano non poca irritazione negli animi juventini poiché sono comunque un ulteriore mistificazione della realtà, infatti il coraggioso Abete e le sue zucche vuote del consiglio federale seppur nella loro codardìa non hanno certo espresso concetti di ulteriore legittimità di quel titolo di cartone, se ne sono lavati le mani e basta.

Ma tant’è, il Moratti supportato da una stampa che di certo non si è mostrata indignata per la decisione assurda della Federkacchio, ha fatto passare il messaggio al popolino idiota che lo scudetto 2006 è stato nuovamente riassegnato con lode alla seconda squadra di Milano.

Ma questa è la mentalità Inter che man mano che si susseguono gli eventi sto studiando con interesse quasi clinico.
Una mentalità che se racchiusa in un unico individuo potrebbe definirsi narcisistica e incapace di immedesimarsi nella condizione del prossimo e priva della capacità di un’analisi equilibrata di fatti incontrovertibili oppure di instaurare rapporti di empatia col prossimo.

Infatti stranamente da anni si considerano la società più gloriosa d’Italia anche se i numeri dicono il contrario, perchè in ambito nazionale sono superati dalla Juventus che ha 29 scudi e 9 coppe Italia e all’estero sono superati dal Milan che ha 4 Champions e un mondiale per club in più, ma no! I numeri non sono nulla di fronte alla polvere di stelle ed all’alone di gloria che li circonda, i migliori sono loro.

Loro che son stati sempre in serie “A” ma non ci hanno ancora spiegato a che serve starci tanti anni per vincere solo 13 scudetti e 5 pezzi di cartone!
Poi spesso ci siamo sentiti obiettare dai cartonati che lo scudetto 2006 se non è meritato nel relativo campionato è un risarcimento per gli anni pre-2005.

Ma non si capisce perché, anche ammettendo l’esistenza di una cupola che truccava i campionati (e noi sappiamo che non è così), i destinatari del risarcimento che consiste nel titolo a tavolino siano proprio loro.

Nel 1998 imbrogliavano con Recoba immigrato irregolare e nel 2002 perdevano in casa con l’Atalanta e con la Lazio all’ultima giornata piazzandosi terzi nella classifica finale dopo la Roma.
Ma no! Anche entrando in una logica colpevolista nei confronti della Juventus, sono loro quelli da risarcire! pure la Roma, in questo delirio di onnipotenza, per loro non conta nulla.

Dopo il 2006 si sono aggiudicati almeno due scudetti con evidenti favori arbitrali che hanno danneggiato proprio la Roma in quel caso diretta inseguitrice, (chiedere a De Rossi protagonista di velenose dichiarazioni alla fine di quei campionati tipo: “ Sappiamo tutti come hanno vinto” , “Le loro vittorie dipendono da altri fattori”, “E’ stato un campionato falsato”, “Ci sono stati due mesi dove hanno vinto nove gare su dieci e sappiamo tutti come le hanno vinte è inutile fare del buonismo”, “Mi chiedo cosa sarebbe potuto accadere se fosse successo alla Juve ciò che è successo all’Inter.” ) ma qui il sistema marcio ovviamente non esiste. E’ la verità ed il bene che trionfano sul male…

Di conseguenza siccome la ragione è sempre nerazzurra è concesso agli atleti di tale società milanese di sputare sentenze sulle altre squadre con inaudita arroganza, ricordo uno Stankovic che afferma il valore di uno scudetto interista pari a cinque volte superiore rispetto ad uno scudetto juventino, oppure è concesso addobbarsi con smoking e magliettine a tema per il solo gusto del disprezzo per l’avversario.

I tifosi intertristi, nei vari bar, sanno toccare anche i temi del sacro e della spiritualità, quando si parla di Facchetti che essendo un santo, un giusto e un benefattore va difeso anche davanti a delle intercettazioni inequivocabili.
Si sono consumati nell’esegesi delle scritture, appunto le intercettazioni, dove il loro messia si difendeva e predicava il bene e l’amore universale.

Guai a parlare di passaporti falsi poiché a detta loro così facevan tutti ed è solo una piccola irregolarità amministrativa, la giustizia sportiva anche in questo caso gli ha dato spunti per difendersi affibbiando all’epoca solo un’ammenda. Peccato che se di questo reato ci macchiamo noi poveri mortali finiamo in galera sparati.
E così via potremmo parlare per ore anche di siparietti creati ad arte dove Moratti è un padre buono per i calciatori o un perfetto gentiluomo, dove Facchetti è un maestro di vita, dove Zanetti è un atleta indistruttibile che anche a 40 anni suonati correrà come un diciannovenne, che Materazzi è un ragazzo intelligente (!!!).

Questa è la mentalità Inter, la stessa mentalità dei regimi totalitari che era tesa al rimbambimento delle masse con la mistificazione della realtà. Ed in effetti il potere acquisito da Moratti in questi anni ha tutta l’aria di essere un regime che grava sul mondo del calcio.

Ma cos’è? la mentalità Saras che è stata fatta propria dall’Inter e di conseguenza da tutta la tifoseria che si ritrovano?
Per uscire da quest’epoca buia non ci resta che sperare che le vicende sportive ristabiliscano le gerarchie di un tempo che li vedevano sempre tristi e perdenti e che le azioni legali future della nostra dirigenza siano così forti e dirompenti da smascherare definitivamente la farsa del 2006.
 
 
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