A proposito di scudetto di cartone. Giustamente il Presidente Agnelli ha ribadito che, in caso di riposta negativa (come è avvenuto) da parte di Abete e dei suoi accoliti, la Juve non si sarebbe fermata avendo uomini e mezzi per adire altre vie legali oltre quelle della giustizia sportiva.
Invito tutti i tifosi, giornalisti, simpatizzanti a riflettere su queste affermazioni: solo ad Aprile l'ignavo Elkann, affermava, senza che molti analisti ci ponessere attenzione, che qualora la juve avvesse manifestato necessità Exor sarebbe intervenuta, ribadendo con eleganza sabauda che Andrea Agnelli era ancora un presidente sotto tutela e che la proprietà stava da un'altra parte.
Che poi è quella del fallimento juve pilotato conseguenza della faida interna alla famiglia. Cosa è successo nel frattempo che ha spinto Andrea Agnelli ad una esposizione mediatica così diretta tale da ribaltare la linea difensiva della società fin qui tenuta?
Sarebbe interessante che gli addetti ai lavori più vicini alle segrete cose della società e agli equilibri familiari cominciassero a porsi delle domande in questo senso, visto che ormai il solco tracciato ribalta completamente gli atteggiamenti fin qui assunti dalla proprietà. Sia chiaro per noi era ora, ma da adesso non si può più tornare indietro e dal processo di Napoli potrebbe arrivare la spinta definitiva .
Visto che si chiede chiarezza a Moratti, i tifosi juventini farebbero bene a chiederla anche agli Elkan, veri interpreti del giallo 2006. |