Era il 26 aprile 1998. Era la Juve Zidane, di Deschamps, di Davids, di Del Piero ed Inzaghi. Ed anche di Mark Iuliano, il quale si scontrò in area con un giocatore di nome Ronaldo che vestiva la maglia dell'inter di taribo west, aaron winter e djorkaeff. Non era rigore, al massimo punizione a due ma l'arbitro non fischiò. Come il 2 febbraio 2011, Palermo vs Juventus l'arbitro Morganti non fischiò il bagher in area fatto da Bovo. Anche gli arbitri sbagliano, è il calcio, ci sono giocatori ed arbitri mediocri, ci sono grandi giocatori e allenatori signorili. Ma il 26 aprile 1998 l'allenatore dell'Inter irruppe in campo e sbraitò poco signorilmente e ci furono polemiche ed interrogazioni parlamentari e denunce. Passarono 8 lunghi anni e poi il 2 maggio 2006 scoppiò calciopoli. Sulla gazzetta dello sport e su altri quotidiani uscirono le intercettazioni, a pioggia. Avevano un'unica direzione, Moggi. Padre e figlio. Venimmo a conoscenza persino dell'invito a cena di quest'ultimo ad una nota giornalista sportiva. Moggi Luciano, fino ad allora spregiudicato direttore sportivo era sotto attacco. Egli fu lasciato solo e la Juventus a luglio morì. Morì assassinata e tradita, spogliata della sua gloria e della sua forza. Derubata quand'era a terra e defraudata del suo passato. Scaraventata là dove nemmeno mai si era avvicinata. Nel fango. Poi ne uscì, grazie a Deschamps e a Del Piero. Ma non era più la stessa. E l'Inter di Ibrahimovic e Viera cominciò a vincere. Sono passati 5 anni. Oggi sappiamo cose nuove. Sappiamo perché le intercettazioni avevano una sola direzione: le altre, per volontà altrui, erano state omesse. Non ci sono state però interrogazioni parlamentari adesso, ma le colpe della Juventus sembrano più piccole, quasi tracurabili. In casa inter è un susseguirsi di arrampicamenti sugli specchi. Non contenti di indossare ciò che non è loro ma possono tenere per volontà altrui, come un gioco rubato a un compagno d'asilo, i Moratti seguitano a parlare. Ma poiché difetta loro intelligenza, le loro parole svelano nuovi dettagli; così la signora milli moratti: «Io ricordo l'atterramento di Ronaldo in un Juve-Inter e tanto altro. Quello è stato un periodo terribile per il calcio e terribilissimo per noi». Ciò che è accaduto alla Juventus risale a quel 26 aprile. L'inter di Moratti da quel giorno ha tramato ed ordito, ha corrotto e nascosto e non ha pagato, nascondendosi dietro ad una persona che non c'è più. Tutto per Vendetta. Difettandole la Vittoria non le rimaneva che quella V per vincere. Se la Juventus vuole essere Vincente non deve limitarsi ad essere Vigile: vada fino in fondo, si riprenda ciò che è suo, ciò che è stato tolto. Ardisca, non ordisca. Non V per vendetta. V di vittoria e volontà.
|