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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Lorenzo del 01/08/2011 13:49:42
La Verità di Aristotele
Domenica ho incontrato un tizio nei pressi del bar della spiaggia che indossava un'orrida maglietta celebrante i (pochi) titoli dell'Internazionale fc, con colori improbabili ed un'orrida serpe a contorno. Gentilmente ma con decisione, gli ho fatto notare come il numero stampato riportasse anche la refurtiva, ovvero lo scudetto altrui che loro, ladri prescritti, non meritavano; di più, poiché uno scudetto l'avevano vinto giocando da soli, il numero avrebbe dovuto essere ancora più basso. La risposta pavloviana è stata, "meglio prescritti che sequestratori".
La mediocrità intellettuale è un prodotto della sottocultura pop degli anni recenti; sommersi da migliaia di stimoli e distrazioni, la maggior parte della gente non approfondisce, si ferma in superficie, del proprio lavoro, dei propri affetti, dei fatti e degli accadimenti.
Già perché il sequestro cui il beota faceva riferimento non è mai avvenuto; né si capisce pertanto come possa essere definito sequestratore chi mai ha compiuto un sequestro.
Mi sono ricordato un motto latino di Tommaso d'Aquino, che influenzò tutto il pensiero medievale e che discendeva dalle riflessioni di Aristotele: veritas adequatio rei et intellectus, la verità è corrispondenza tra il fatto e il suo concetto. In questi tempi oscuri, relativi e superficiali, nessuno coltiva più la verità, nessuno ricerca questa corrispondenza.
Non importa che Moggi non avesse sequestrato nessuno, importa che qualcuno lo dica;
non importa che Moggi non avesse violato è l'articolo 6, l'importante è che "la Juve ruvvava";
non importa che Oriali falsificasse i passaporti, Recoba giocava; non importa che fosse VERO, importa solo che la ggente (sic) lo creda.
Ne L'Esclusa di Pirandello una donna veniva cacciata perché ritenuta a torto adultera; tornò a casa dal marito che si era ricreduto, dopo averlo tradito per davvero; Mattia Pascal aveva solo cambiato nome; ma poiché l'occhio non gli difettava più, nessuno lo riconobbe e tutti lo credettero morto.
Anche chi era morto aveva parlato con gli arbitri e con cortese disprezzo, facevo notare al sopra citato beota, come il moratti si facesse scudo del corpo riesumandone a piacere l'icona.
Poiché per risposta sentii sporcare il nome di Scirea me ne andai disgustato.
Chiedo ancora una volta ad Andrea Agnelli di fare giustizia; chiedo ad Andrea Agnelli di divenire come i tanti di glmdj soldati della Verità; chiedo ad Andrea Agnelli di reagire, di protestare, di combattere; ce lo deve. Lo deve a Gaetano Scirea, lo deve ad Andrea Fortunato, lo deve a Riccardo ed Alessio, lo deve ai nostri morti all'Heysel, lo deve a suo nonno e a suo zio. Lo deve alla Juventus, lo deve a Noi che abbiamo già troppo sofferto, abbiamo versato troppe lacrime per vedere che la
Menzogna, l'
Ordire trame, il
Rancore per le
Altrui Vittorie ritenute
Troppe forse per chi ha vinto
Troppo poco e ha dovuto
Imbrogliare per farlo.
 
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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